LECCE – È il turno di Kristoffer Askildsen per quanto riguarda le conferenze di presentazione dei neo-acquisti del Lecce, che oggi ha presentato alla stampa salentina il classe 2002 prelevato a titolo temporaneo dalla Sampdoria nelle scorse settimane. Ad introdurre le qualità del centrocampista norvegese ci ha pensato il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino, che si è assicurato le prestazioni della mezz’ala 20enne che nella passata stagione ha messo a referto 1 gol in 19 presenze con la maglia blucerchiata.

Un giocatore capace di fare la doppia fase, Askildsen, pedina duttile nell’organico di mister Marco Baroni, che avrà a disposizione un calciatore con il 78% di precisione dei passaggi nell’annata 2021/’22, che, unito al caratteristico senso della posizione, ad una media di 3 palloni intercettati a partita ed a ottime letture difensive, lo rendono più prestato alla difesa ma non unicamente dotato alla fase di copertura, visto il 79% di dribbling riusciti con la casacca sampdoriana. Una presentazione a 360 gradi, quella di Corvino, che crede fortemente nel giovane centrocampista.

Parola ad Askildsen, che dopo l’introduzione esaustiva del direttore Corvino si presenta così alla tifoseria: “Poco spazio alla Sampdoria? Sono stato fuori per un infortunio a febbraio, poi ho giocato solo due partite per scelta del mister. A Lecce sto bene, c’è tanto lavoro da fare ma sono entrato in un bel gruppo, – afferma il norvegeseci vuole tempo per creare certe relazioni, ma ci arriverò. Sul caldo non posso fare molto, ogni giorno ci sono 30-35 gradi qui, non mi preoccupa, fra poco sarò anch’io un po’ leccese. Mi piace la cultura italiana, so relazionarmi sia con gli stranieri ma anche con gli italiani. Nazionale? Io penso al Lecce, poi se arriva la chiamata ancora meglio. Non conoscevo Hjulmand, ma Damsgaard mi ha raccontato di lui come un bravo ragazzo ed un buon giocatore. Dobbiamo creare un buon gruppo con positività per puntare alla salvezza“.

Sulle parole di Corvino e le prossime sfide di coppa e campionato, il 20enne commenta così: “Mi ritrovo in quanto detto, devo migliorare in tutto, nei contrasti, nei passaggi e nel colpo di testa. Non ho dei modelli a cui ispirarmi, voglio solo fare bene, arrivando magari a grandi obiettivi, ma bisogna lavorare. La sfida con l’Inter? Siamo pronti, c’è la Coppa Italia venerdì e poi l’Inter, vogliamo far bene e vedere tanta gente allo stadio. Il mio numero di maglia è il numero 7 visto che da bambino il mio eroe era Cristiano Ronaldo. Con Baroni parlo quotidianamente, ma sono cose fra di noi. Lingua? Io parlo norvegese ed inglese. Intanto ho imparato ‘angale’, ma presto saprò parlare anche il dialetto salentino.

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