LECCE – Anche la Città di Lecce aderisce a “Caro bollette – Luci spente nei Comuni”, la protesta simbolica, promossa da Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), contro il rincaro dei costi energetici, che avrà pesanti ripercussioni su famiglie e imprese, già duramente provate dalla pandemia, ma anche sui bilanci degli enti locali, mettendo a rischio l’erogazione di servizi alle comunità. Stasera, in tutte le città che aderiscono verrà spento un edificio rappresentativo o un luogo significativo per 30 minuti, ossia dalle 20:00 alle 20:30. Nel capoluogo salentino, per l’occasione, in quella mezz’ora saranno spenti i 4 pastorali dell’Ovale di Piazza Sant’Oronzo e l’illuminazione del Sedile.

«Spegniamo la nostra piazza – ha dichiarato il sindaco Carlo Salvemini, delegato Anci Rifiuti ed Energia – per rappresentare il disagio che vivono i nostri concittadini, chiedere ulteriori misure a sostegno di famiglie e imprese e l’istituzione di un fondo che consenta ai Comuni di reggere l’aumento dei costi dell’energia senza dover ancora una volta rimodulare al ribasso le voci di spesa per i servizi. Secondo le prime stime, la “bolletta energetica” del nostro Comune rispetto allo scorso anno lieviterà di oltre 500mila euro. Una somma che per un ente in strutturali difficoltà economico-finanziarie come il nostro – che condivide questo stato con tantissimi altri Comuni, grandi e piccoli, in Italia – significa ulteriori rinunce. Come ha detto il presidente Anci Decaro, è paradossale trovarsi chiamati ad un impegno straordinario sulle progettazioni per ottenere gli investimenti del Pnrr e trovarsi invece in difficoltà nel fare fronte alle spese correnti, alle esigenze del presente».

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