LECCE – Tra le varie iniziative predisposte per la celebrazione delle festività natalizie a Lecce, si segnala quella che si terrà oggi nella sala al piano terra del Castello Carlo V, sarà aperto al pubblico questa sera alle ore 18:00 il Presepe Gotico opera dell’artista Michele Massari, oggi di proprietà del Comune di Lecce, per iniziativa dell’Assessorato alla Cultura. All’inaugurazione prenderanno parte, tra gli altri, il primo cittadino Carlo Salvemini, l’assessore alla Cultura Fabiana Cicirillo, il nipote dell’artista Francesco Porpora ed Ilderosa Laudisa, autrice del libro intitolato “Il presepe gotico di Michele Massari”.

Il presepe in terracotta e compensato, realizzato dall’artista leccese Michele Massari per la sua famiglia tra il 1945 e il 1946, è definito, per l’originale ambientazione shakespeariana, oltre che per gli evidenti richiami alla cultura tardo-medievale nordica, “gotico” dallo stesso autore. Il manufatto, di cui è giunta a noi solo una parte, ribalta i canoni narrativi iconografici convenzionali, defilando l’adorazione dei pastori e la stessa Natività in secondo piano, per porre invece al centro il corteo dei Re Magi. Con il consueto garbo e sottile ironia che lo ha sempre contraddistinto, l’artista leccese dissemina la scena di spunti di riflessione e critica sociale e politica, ricalibrando la comune valenza marcatamente religiosa tipica del genere. Il figlio Antonio, artista anch’egli, nel 1995 dona al Comune di Lecce il presepe che oggi è esposto nel Museo della Cartapesta nel Castello Carlo V.

Michele Massari nasce a Lecce nel 1902 e sin da bambino si avvicina alla pittura ma, per volere del padre, intraprende gli studi tecnici che, però, in seguito abbandona per frequentare l’Accademia Artistica di Napoli dove si trasferisce fino all’improvvisa morte del padre nel 1924 che lo costringe a rientrare. Nel capoluogo salentino partecipa molto attivamente alla vita artistica e culturale cittadina; espone alla Prima Mostra Salentina d’Arte Pura e d’Arte Applicata e, dopo una breve docenza presso la Regia Scuola Artistica Industriale “G. Pellegrino”, mette a frutto il suo poliedrico talento dedicandosi alla progettazione di ville e giardini, all’illustrazione pubblicitaria, alla scultura (suo è il capitello posto sulla sommità della colonna romana in piazza Sant’Oronzo) e al mosaico. Si dedica anche all’incisione, al graffito e alla lavorazione della cartapesta, del vetro, della terracotta e del ferro battuto. Dagli anni ’40 avvia una ricca produzione pittorica. Si spegne improvvisamente nel 1954.

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