PARMA (di Pierpaolo Sergio) – Buona prestazione del Lecce che, nella prima uscita ufficiale della nuova stagione, allo stadio “Tardini” supera il Parma con una prova convincente, conquistando il passaggio ai sedicesimi di finale di Coppa Italia in cui se la vedrà contro lo Spezia. In evidenza in questa sfida si sono messi il bomber Massimo Coda, autore di una doppietta, ed il danese Morten Hjulmand, che ha giganteggiato a centrocampo. Da rivedere invece Brayan Vera e gli esordienti Valentin Gendrey e Thorir Helgason.
GABRIEL: 6,5
Incassa il gol nei primi minuti del match poi controlla senza grossi affanni sui ripetuti affondo avversari che mancano di poco il bersaglio. Allo scadere del primo tempo nega a Valenti il pareggio con una parata sotto la traversa che salva il vantaggio con cui le due squadre vanno al riposo. Nel secondi 45′ tiene a bada le sporadiche sortite dei padroni di casa e devia in angolo un insidioso rasoterra di Inglese. Fino alla fine non corre altri pericoli e può festeggiare l’importante vittoria ferragostana.
GENDREY: 5,5
Prima col Lecce tra (poche) luci ed ombre per il francesino. Sul gol iniziale di Brunetta non chiude sul diretto avversario e gli permette di mettere dietro il pallone per la botta al volo che supera Gabriel. Subito dopo il pari di Coda cerca di calciare al volo dai venti metri ed innesca la ripartenza di Iacoponi su cui commette fallo da ammonizione al 26′ che lo porta ad aumentare l’attenzione nel prosieguo della gara. Si fa preferire nella ripresa in cui resta in campo fino ad un quarto d’ora dalla fine per poi essere richiamato in panca.
→ (dall’80’) CALABRESI: S.V.
Prende il posto del compagno ammonito. Ordinato nel portare a termine il compito.
LUCIONI: 6
Tiene in gioco Iacoponi sull’azione del vantaggio del Parma in cui poi non riesce a chiudere su Brunetta che calciava a rete. In coppia con Tuia sbroglia qualche intricata matassa nelle mischie che si creano in area giallorossa allo scadere dei primi 45′. Concede poco agli attaccanti di Maresca che pur provano a rimettere la gara in equilibrio.
TUIA: 6,5
Esordio con gol per l’ex Benevento che a 5′ dallo scadere del primo tempo porta in vantaggio il Lecce con una perfetta incornata su angolo battuto da Majer. In marcatura soffre lo scarso filtro garantito dai centrocampisti ma disinnesca un paio di pericoli con esperienza. Meglio nella ripresa quando si dimostra più a suo agio e gioca in scioltezza.
VERA: 5,5
Gioca titolare per un affaticamento muscolare di Gallo. In grossa difficoltà contro Man e Brunetta che sfruttano le sue amnesie in fase difensiva. Costantemente sotto pressione sulle manovre emiliane portate dalle sue parti. Migliora però col trascorrere dei minuti e offre a Coda l’assist per la terza rete leccese.
HJULMAND: 7,5
Tra i più in palla del Lecce. Preziosa la sua opera di taglia e cuci che fa respirare i compagni e crea scompiglio sulla trequarti del Parma recuperando diversi palloni che avviano micidiali ripartenze leccesi. Nel secondo tempo diventa un baluardo insuperabile piazzato davanti alla difesa. Esce nel finale del match.
→ (dall’89’) RODRIGUEZ: S.V.
Vorrebbe partecipare anche lui alla serata di festa andando vicino al gol con un poderoso tiro che Colombi, portiere del Parma, respinge d’istinto.
BLIN: 6
In ombra nelle fasi iniziali del match in cui fatica a trovare la giusta posizione e il giusto passo. Cresce col passare dei minuti e scherma meglio la difesa salentina anche se deve ovviamente ancora crescere di condizione e rendimento.
MAJER: 6,5
È l’unico incontrista in mediana ed a lui mister Baroni chiede di aiutare sul centrosinistra senza disdegnare le sortite in avanti. Suo il corner pennellato per la fronte di Tuia nell’azione del 2-1 leccese. Viene avvicendato nel finale quando ormai non ne aveva più.
→ (dall’80’) BJORKENGREN: S.V.
Cambio che dà energie nuove nella zona nevralgica del terreno di gioco nei minuti conclusivi del match.
OLIVIERI: 6,5
Ottima l’intesa dimostrata con Coda negli ultimi trenta metri, ma un po’ meno negli ultimi sedici. Insieme mettono a ferro e fuoco la retroguardia gialloblù con conclusioni e azioni ficcanti come quella del pareggio. Esce nella ripresa per immettere forze fresche.
→ (dal 60′) PAGANINI: 6,5
Baroni si affida alla sua velocità per cercare di sorprendere la retroguardia parmense come stava per accadere sull’occasione non finalizzata da Strefezza al 67′. Poi si mette in proprio e sfiora la segnatura con un potente sinistro che sfiora l’incrocio.
CODA: 8
Segna il classico gol dell’ex che risponde immediatamente alla rete di Brunetta che aveva sbloccato il match. Poco prima era già andato vicino a fare centro ma era stato anticipato al momento de stoccata. Il modulo di Baroni porta i compagni a cercarlo con continuità e lui tiene in costante allarme la difesa ducale. In avvio di ripresa si mangia il possibile terzo gol sparando alto dopo aver irretito i centrali avversari, ma poi arriva la doppietta a 15′ dal triplice fischio che blinda il passaggio del turno e lo porta ad essere in assoluto per distacco il man of the match.
HELGASON: 5,5
Il suo allenatore lo schiera titolare come esterno d’attacco ma pesa davvero poco nell’economia dell’incontro. Si vede solo a sprazzi e dimostra di dover ancora lavorare molto per inserirsi negli schemi di questo Lecce.
→ (dal 60′) STREFEZZA: 6
Appena entrato becca una tacchettata sul naso che lo ferisce. Al rientro in campo ha sul piede la palla dell’1-3 ma alza la mira e si divora un’altra ghiotta chance per chiudere la contesa. Tiene palla impedendo ai gialloblù di portarsi con più frequenza in avanti ma anche questo è un merito.
All. BARONI: 7
Del suo rivoluzionato Lecce tutto pressing e aggressione della palla è piaciuto l’atteggiamento mostrato al cospetto di un Parma quotato che poteva mettere in grossa soggezione i giallorossi se in avvio di gara fosse stato più preciso sotto porta. Con pazienza e lucidità la squadra salentina è invece salita man mano in cattedra chiudendo in scioltezza la pratica, anche se le sbavature iniziali palesate in difesa vanno corrette al più presto, così come è impensabile sprecare caterve di palle-gol in area avversaria. Buona comunque la prima con chiari segnali di una squadra che non può che crescere.
Scusate, Calabresi ha giocato solo uno spezzone bei partita ma ha fatto d i movimenti e degli interventi di alto livello. Come si va a dare SV?