LECCE – Pantaleo Corvino, a margine della conferenza di presentazione dell’attaccante Marco Olivieri,  ha affrontato il discorso relativo al vivaio dell’U.S. Lecce che assume un ruolo sempre più strategico: “Io sono il supervisore del Settore Giovanile, Gennaro Delvecchio è il direttore, mentre l’allenatore della Primavera sarà ancora Vito Grieco con cui abbiamo prolungato il contratto per altri due anni. Con Delvecchio abbiamo deciso che ci sarà il raduno il 25 ed il 26 si effettueranno i test. Valutiamo se sia possibile portare la squadra in ritiro per dieci giorni altrimenti si sosterrà in sede. Lo staff sarà uguale a quello dell’anno scorso. Per le altre categorie sono in corso delle valutazioni e potrebbero esserci delle variazioni.

“Il Settore Giovanile e la prima squadra – ha proseguito Corvino – devono essere due vasi comunicanti. Sapete quanto stia a cuore questo tema alla società e quanto sia centrale nella strategia, al pari della prima squadra. Sono realtà che vanno di pari passo e per un responsabile dell’area tecnica, quando ci sono due componenti importanti che devono viaggiare a pari andatura, non si può non tenerne conto. L’ho fatto in passato e continuerò a farlo anche quest’anno per creare fonti di ricchezza per la sopravvivenza per la vita di questo club. Dunque, vivaio come fonte di vita tecnica della società. Nonostante le risorse non eccezionali a disposizione si guarda comunque alla patrimonializzazione del club con idee che si ritengono vincenti proposte e non imposte a società ed allenatore. Così è stato per lo stesso Baroni, un tecnico che ritengo capace di esaltare un modello di gioco che contempla tutti i ruoli in campo”.

“Ciò che di meglio arriva dal settore giovanile – ha poi aggiunto il Dg del Lecce – per essere collocato in prima squadra non deve trovare ruoli scoperti nella rosa principale. Non c’è spazio per soluzioni fantasiose ma solo per scelte ponderate e mirate sul 4-3-3. In ritiro con la prima squadra andranno i due rumeni della Primavera Catalin Vulturar, centrocampista classe 2004 che interpreta al meglio il ruolo di tuttocampista, e Catalin Burnete, attaccante classe 2004, ma per loro non sarà facile anche se inizieranno a respirare aria d’alta montagna, con la speranza che possano ulteriormente migliorare”.

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