LECCE – Marco Mancosu era tra i protagonisti più attesi della giornata dopo le notizia shock della sua operazione per un tumore a marzo. Il capitano del Lecce, a cui anche gli Ultrà hanno dedicato uno striscione, ha parlato a caldo ai microfoni di Dazn del pareggio per 2-2 contro la Reggina che la sua squadra ha colto nell’ultima uscita interna della stagione al “Via del Mare” della regular season: “Per noi ora inizia un campionato in cui si azzera tutto tranne avere un piccolo vantaggio nei play-off, ma non ci spaventa giocarli e vedremo come andrà a finire. Oggi purtroppo abbiamo sbagliato parecchie palle-gol e quando non la indirizziamo come vogliamo facciamo fatica a rincorrere con l’assillo di fare gol. Merito anche alla Reggina, squadra molto quadrata. La mia vicenda? Da marzo a oggi ho capito che nella vita non si finisce mai di imparare. Vorremmo che tutto girasse sempre bene, ma non sempre è così e purtroppo capitano anche cose simili. Grazie per tutto il sostegno che sto ricevendo in questi giorni e che mi riempie di orgoglio; per me è la vittoria più grande. Dire tutto ai miei compagni è stato difficile. Ho tenuto tutto dentro a lungo e ho sofferto tanto perciò ho deciso che fosse meglio far così. Non volevo alibi, né nulla. L’ondata di affetto che sto ricevendo mi ha fatto capire di aver fatto la scelta giusta. Il coraggio? Ho scoperto quant’è difficile non far vedere alle persone che amo quanto stessi soffrendo. Sto avendo una vita piena di sorprese, non piatta, come piace a me. E quando superi certi problemi grandi tutto poi è stupendo. Festeggiare a fine anno la gente del Salento un’altra promozione? Sarebbe una favola, ma la vita è un’altra cosa e non ci sono finali giusti. Ci sono finali di chi merita. A me piace da morire la meritocrazia, quindi non è che perché mi è successo tutto questo debba finire come piace a me, ma deve finire come vorrà Dio e come meritiamo“.

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