LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Quel che il campo a volte non dice sono spesso i freddi numeri a farlo dando un quadro più chiaro dell’andamento di una stagione. Lo 0-0 di ieri sera con cui il Lecce ha chiuso il match con la Virtus Entella, ultima in classifica, è stato il tredicesimo pareggio della stagione. Vale a dire che capitan Mancosu e compagni hanno diviso la posta in palio esattamente nella metà delle partite finora disputate. Di questi 8 sono arrivati nei 14 incontri giocati in casa e 5 in trasferta (sulle restanti 12 gare).

Un dato certamente da non sottovalutare e che dimostra che questa stagione in cadetteria si soffre di “pareggite” anche in molti altri incontri che riguardano anche le prime della classe e che stanno aiutando i ragazzi di Corini a tenere pur sempre la zona promozione a portata di mano. Ma se è vero che un punto muove comunque la classifica e che in B è importante non perdere, le cifre del Lecce offrono più di uno spunto su cui riflettere visto che la vittoria assicura 3 punti.

Se ci si sofferma sul mero risultato, questo pareggio a reti inviolate si è già registrato in altre due occasioni: alla prima giornata contro il Pordenone allo stadio “Via del Mare e poi lo scorso 4 gennaio, sempre sul terreno di gioco amico, contro il Monza, alla 17ª giornata. Il terzo è invece arrivato ieri contro la cenerentola del torneo ed ancora in una sfida in cui il Lecce poteva far leva sul fattore-campo, per quel che ormai vale senza più il pubblico sugli spalti.

Spostando l’attenzione sulle gare in cui i giallorossi non sono riusciti a segnare neppure un gol il dato aggiornato sale a 6 match. Oltre al già citato match col Pordenone, nel girone di andata era successo a Brescia (3-0, 3ª giornata), in casa col Pisa (0-3, 13ª giornata), a Ferrara con la SPAL (1-0, 14ª giornata), col Monza (17° turno) ed Entella (26ª giornata).

Il Lecce è ora in serie positiva da 5 giornate (2-2 col Brescia, 1-2 a Cremona, 3-1 al Cosenza, 1-1 a Pescara e 0-0 con l’Entella). In precedenza il filotto più lungo di partite senza sconfitte si è registrato dalla terza alla dodicesima giornata d’andata, per un totale di 9 gare in cui la formazione leccese ha conquistato 4 vittorie e 5 pareggi, interrotto poi dal KO interno col Pisa. La seconda serie-sì era durata altre 6 partite ed era arrivata tra la dalla 15ª alla 20ª giornata (2 vittorie e 4 pareggi).

Cifre che delineano un profilo molto preciso per l’eterogeneo gruppo assemblato dal Direttore Generale Pantaleo Corvino e messo a disposizione del tecnico Eugenio Corini. Questo Lecce è squadra in grado di restare a lungo imbattuta ma, allo stesso tempo, incapace di imprimere un’accelerata quando il calendario gliene ha dato occasione.

Le cause possono essere le più disparate: il profondo ricambio di uomini al calciomercato in estate ed a gennaio, le positività al Covid di alcuni calciatori e dello stesso allenatore, i cosiddetti “mal di pancia” di qualche senatore che ha costretto la società a cambi di rotta non preventivati o gli infortuni che hanno interessato diversi elementi con recidive o lunghe degenze.

Di certo questo Lecce, nonostante un gioco involuto e talvolta troppo prevedibile, è oggi sesto in graduatoria, in piena zona play-off. Può vantare pur sempre il secondo miglior attacco della B (dopo l’Empoli) con 44 gol messi a segno a cui fanno da contraltare i 32 subiti, per una differenza reti di +12. Le sconfitte in stagione sono state finora appena 4 (secondo miglior risultato), le stesse del Monza, terzo con 4 punti in più dei giallorossi, e superiori solo all’unica incassata dalla capolista Empoli.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dalle 9 vittorie conquistate, le stesse della SPAL, che però ha 38 punti ed occupa al momento l’ultima posizione utile per andare ai play-off. Tutte le altre contendenti al salto di categoria hanno ottenuto più successi: L’Empoli è a quota 12, gli stessi del Venezia, secondo. Il Monza, terzo, ne ha ottenuti 11 come SalernitanaChievo Verona e Cittadella che occupano la quarta, quinta e settima piazza.

Se da qui alla fine del campionato il Lecce riuscirà insomma a trovare una sua più precisa e definitiva fisionomia, che coniughi il ritrovato equilibrio difensivo ad una nuovamente efficace manovra d’attacco, nessun traguardo è precluso. La delusione che oggi regna nell’ambiente giallorosso dopo gli ultimi due scialbi pareggi consecutivi con le ultime della classe è comprensibile perché sarebbe un vero peccato non approfittare dell’altalenante cammino delle altre pretendenti alla Serie A in una stagione sì di transizione forzata per la società, ma che potrebbe pur sempre riservare gradite sorprese.

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