LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Sono state 37 le partite che hanno visto il Lecce impegnato tra Serie A e Serie B nel corso dell’anno solare 2020. In totale 45 i punti conquistati dalla formazione salentina frutto di 12 vittorie, 9 pareggi e 16 sconfitte. Un’annata tutt’altro che prodiga di soddisfazioni per i colori giallorossi vista la retrocessione in seconda divisione arrivata dopo la ripresa del campionato di massima serie a seguito della nefasta pandemia di Covid che aveva portato alla sospensione del torneo.
Il primo impegno ufficiale dei giallorossi allora allenati da Fabio Liverani si giocò il 6 gennaio al “Via del Mare” contro l’Udinese. Uno scontro diretto tra aspiranti alla permanenza che vide i friulani sbancare lo stadio leccese e trovare nella calza della Befana 3 punti pesanti nella corsa per la salvezza. Dell’argentino De Paul all’88° il gol-vittoria bianconero.
A gennaio i salentini hanno poi disputato altre tre partite (a Parma, in casa con l’Inter ed a Verona contro l’Hellas) raccogliendo un solo punto grazie al pareggio contro i nerazzurri di Antonio Conte arrivato nella ripresa grazie ad una rete di capitan Marco Mancosu (77′) appena 5 minuti dopo il gol di Bastoni entrato da poco in campo.
Febbraio è stato invece il mese dell’illusione. Il Lecce è sceso in campo quattro voltre conquistando ben tre successi che sembravano averlo messo in pole position per la clamorosa salvezza. Sono infatti arrivati i successi in casa contro il Torino (4-0), al “San Paolo” di Napoli (2-3) e quindi con la SPAL (2-1) a fronte di una sola sconfitta a Roma contro i giallorossi (4-0). In quel periodo cominciava a far capolino l’ipotesi di sospendere il campionato a causa del coronavirus.
Il 1° marzo si giocò invece un solo match: il contestatissimo Lecce-Atalanta (2-7), con i tifosi bergamaschi a cui non fu proibita la trasferta fin nel Salento, nonostante nel loro territorio ci fossero già migliaia di contagi e numerosi decessi. Altri incontri di Serie A erano stati nel frattempo rinviati a data da destinarsi proprio a causa dell’emergenza sanitaria che ha poi caratterizzato l’intera stagione.
Dall’inizio dell’incubo nel mese di marzo si è quindi dovuto attendere l’estate, ossia giugno, per veder riprendere le partite di Serie A che però, da allora, si sono svolte con gli stadi chiusi al pubblico. Un’atmosfera spettrale e surreale ha iniziato a scandire il frenetico ritmo dei match giocati in tutti gli orari ed a tutte le temperature fino ad agosto ogni tre giorni.
Lì il Lecce si è sfaldato come neve al sole non trovando più una forma accettabile per affrontare con una rosa falcidiata da infortuni reali e altri molto meno che hanno impedito a Liverani di poter fare affidamento sui pochi uomini di esperienza di cui la squadra si era dotata in estate ed a gennaio nelle campagne acquisti e cessioni caratterizzate da esigue somme da investire per le spese sostenute dalla proprietà nella ristrutturazione dello Stadio “Via del Mare“ in modo da poter giocare davanti al pubblico amico i match casalinghi. Le porte chiuse hanno però vanificato l’apporto garantito dai tifosi giallorossi grazie al record di 20.000 abbonati che da inizio estate hanno potuto seguire le partite solo in TV.
Le sconfitte in serie contro Milan (1-4), Juventus (4-0), Sampdoria (1-2) e Sassuolo (4-2) hanno messo in salita il cammino verso la salvezza, solo mitigato dal successo sulla Lazio (2-1) del 7 luglio. Da lì in poi il Lecce ha collezionato solo un pareggio a Cagliari (0-0) e sconfitte contro Fiorentina (1-3) e nello scontro diretto in casa del Genoa (2-1). I successi del 22 luglio contro un Brescia oramai retrocesso (3-1) e del 29 in casa dell’Udinese (1-2) hanno solo lasciato accesa la fiammella della speranza definitivamente spenta dai KO a Bologna (3-2) ed all’ultima giornata col Parma (3-4). Il campionato dei salentini si chiude con un terz’ultimo posto a quota 35 punti, figli di 9 vittorie, 8 pareggi e ben 21 sconfitte scandite da 52 gol all’attivo, ma ben 85 al passivo.
Le settimane che sono seguite all’amara retrocessione sono state quelle del ritorno a Lecce di Pantaleo Corvino ma anche del susseguente tormentato addio di Liverani alla società del presidente Saverio Sticchi Damiani con cui aveva conquistato la doppia promozione dalla Serie C alla Serie A, evento riuscito in passato solo a Giampiero Ventura all’inizio dell’era Semeraro.
Il nuovo Direttore Generale dell’Area Tecnica, ruolo assegnato all’indimenticato diesse artefice dei tanti successi della Primavera giallorossa e della scoperta di giovani talenti portati ed esplosi in prima squadra, ha dovuto così impegnarsi in uno sforzo aggiuntivo non da poco: individuare il sostituto di Liverani senza commettere errori. La scelta è così ricaduta su Eugenio Corini a cui a fine agosto è stato affidato il progetto triennale di di riportare in A il Lecce.
Non sono mancate ulteriori tensioni come le polemiche esternazioni sui social di Mancosu e Tachtsidis, o l’addio di Petriccione che ha preferito trasferirsi al Crotone per continuare a misurarsi con la massima divisione, né i “mal di pancia” di Falco, che oggi pare irrimediabilmente destinato alla cessione nella finestra invernale del mercato di gennaio dopo l’accordo raggiunto tra l’U.S. Lecce e il suo procratore a ottobre in cui si è stabilito che fino a gennaio il numero 10 sarebbe rimasto nel Salento in attesa di una congrua offerta dalla Seri A.
Da settembre, sempre con l’ombra ingombrante del Covid a scandire i ritmi di vita del gruppo squadra tra test e tamponi a ripetizione, i giallorossi, rifondati in una sessione di calciomercato in cui si è scelto di non seguire più la linea dei prestiti ma di acquistare calciatori per patrimonializzare il club, hanno ricominciato a disputare incontri ufficiali senza aver potuto svolgere una preparazione in altura come da abitudine.
Lo 0-0 casalingo col Pordenone del 26 Settembre ha segnato l’inizio del torneo cadetto che fino ad oggi ha fatto registrare imprese degne di nota quali i 9 risultati utili di fila (dalla 4ª alla 12ª giornata) tra cui spiccano il 7-1 rifilato alla Reggiana e l’1-5 alla Virtus Entella. Inoltre, ad oggi Massimo Coda è capocannoniere della Serie B con 10 reti già all’attivo.
È poi seguito un periodo di appannamento generale che ha portato alle due sconfitte di fila con Pisa (0-3) e SPAL (1-0) legate anche alla positività del tecnico al coronavirus che ha privato il Lecce della sua guida in panchina. Partite che, insieme alle altre pur vittoriose, hanno fatto scattare il campanello d’allarme per le troppe reti incassate. Un attacco a raffica non basta a compensare adeguatamente le puntuali leggerezze della retroguardia che vanifica quanto la squadra costruisce. I recenti successi sul Vicenza e ieri l’ultima sfida del 2020 in casa del Cittadella finita in parità hanno chiuso un anno pieno di eventi non certo esaltanti che nessuno si è mai trovato prima a dover affrontare.
Ora va in soffitta, non senza sollievo, un anno vissuto a stretto contatto con il virus, con la paura, l’incertezza e il rischio di infortuni per chi contrae il covid (Dermaku, Rodriguez) che sono gli stessi sentimenti che anche la gente comune è costretta ad affrontare quotidianamente. Con l’arrivo del vaccino ci auguriamo che quanto prima la situazioni rientri nella “normalità” come eravamo abituati a conoscerla. Che questo 2021 sia allora il benvenuto e che regali a tutti la gioia, tra le tante, di poter tornare a tifare Lecce dal vivo dalle tribune del “Via del Mare“.
Questo è l’augurio che rivolgiamo ai nostri affezionati e fedeli lettori che ci hanno accompagnato e sostenuto anche durante i momenti meno esaltanti di questa cavalcata lunga 366 giorni (anno bisestile…).