LECCE – Il presidente Saverio Sticchi Damiani, i vicepresidenti Alessandro Adamo e Corrado Liguori, insieme al Direttore Generale Giuseppe Mercadante hanno tenuto stamane una conferenza stampa per fare il punto della situazione in casa-Lecce nella settimana che segna l’inizio della nuova stagione di Serie B segnata da tante incognite, a partire dalla riapertura o meno degli stadi ai tifosi, fino alla competitività di tanti avversari.
Sticchi Damiani ha così esordito: “Ad una settimana dall’inizio della nuova stagione volevo fare il punto per raccontare come ci arriviamo in maniera del tutto trasparente. Sarà una stagione complicatissima dal punto di vista tecnico, uno dei tornei di B in cui c’è un elevatissimo numero di squadre competitive, comprese le neopromosse dalla C. Mai come quest’anno sarà un campionato di grandissima difficoltà. L’importante è che si inizia sì in una situazione di difficoltà, ma che vale almeno per tutti i club. Il presidente Gravina ha lanciato un SOS per il mondo del calcio, che vive con spese del pre-Covid in un periodo in cui i ricavi sono calati o addirittura bloccati. Significa che il sistema ha bisogno di una riorganizzazione che tenga conto del particolare momento storico, in primo luogo la Serie B che va aiutata. In A si parla di grandi fondi di investimento che stanno investendo in quel torneo. Mi trovo d’accordo con la posizione del presidente della Lega B Balata che sostiene che non sia un discorso da restringere solo alla massima serie, ma che vada esteso anche alla Cadetteria che altrimenti è destinata a scomparire. Su queste posizioni è molto attivo anche il Monza ma si tratta di una battaglia che deve coinvolgere tutte le società. L’unica ricetta, oltre ai fondi, resta la riapertura degli stadi. Con i vecchi costi e gli impianti chiusi al pubblico vedo scenari piuttosto preoccupanti e pericolosi. Si deve fare di tutto per riaprire gli stadi e la soluzione non è certo quella dei 1000 spettatori che non è ancora estesa alla Serie B, per cui rappresenta più criticità che vantaggi, senza trarre utilità. A Lecce poi diventa complicato andare a selezionare mille supporters mentre si deludono altri 19mila”.
LA SITUAZIONE DEL LECCE- “Pur in tale contesto il club è una situazione sana grazie ai sacrifici dei soci che hanno ripianato a più round le perdite dei vari campionati. L’ultima rata dei diritti TV non è ancor stata recepita da SKY. C’è stato poi un crollo delle sponsorizzazioni a causa della crisi. Al 30 giugno il nostro bilancio dovrebbe chiudersi in pareggio, un risultato miracoloso anche se ha un peso da scontare: la scorsa stagione si è prolungata a luglio ed agosto e sul bilancio della Serie B andranno a gravare. Si tratta del periodo peggiore perché non ci sono stati incassi in due mensilità che graveranno sul prossimo esercizio. Ci portiamo in questa categoria un monte ingaggi figlio della Serie A e il famoso ‘paracadute’ che per il Lecce è di 10 milioni di Euro, per una parte di 3 milioni va restituito alle società di B e di C e 600mila Euro alla Lega Pro a cui per tre anni va corrisposta tale cifra per la vittoria del campionato. Si evince perciò che quel gruzzolo viene dimezzato”.
IL MERCATO- “Il nostro mercato lo si sta conducendo con operazioni a titolo oneroso. Bisogna rispettare un parametro che prevede di vendere prima di acquistare. Per questo noi soci abbiamo fatto un versamento di circa 2 milioni fatto ad agosto per non assoggettare il direttore Corvino a tale vincolo nelle sue funzioni. Si sta procedendo a cessioni di atleti non funzionali al progetto tecnico, mentre gli acquisti sono possibili proprio grazie al versamento dei soci. Ecco allora che non c’è da meravigliarsi se i club retrocessi dalla A hanno condotto solo operazioni necessarie a mantenere il rapporto non garantito dal paracadute (che per la Spal è più importante di quello di Lecce e Brescia). Al momento non abbiamo sviluppato plusvalenze ed è una variabile che incide molto sul nostro operato. Nonostante ciò, finora sono già state chiuse 5 trattative in entrata alcune per elementi di prospettiva come Listkowski ed altre per calciatori a parametro zero come Coda, a cui però viene corrisposto uno stipendio importante. La velocità degli altri arrivi di giocatori che parevano poter essere chiusi subito è rallentata dal mancato mercato di giocatori che sembrava potessero avere un certo mercato. Ma questo scenario non ci spaventa e andiamo avanti con le nostre idee e le nostre iniziative come l’US Lecce Program che sta trovando il gradimento dei tifosi ma che non è uno strumento che può sostituire una campagna abbonamenti. Ringrazio quanti ci stanno dando fiducia”.
LA COMPAGINE SOCIETARIA NON CAMBIA– “La compagine societaria rimane nella sua composizione e ripartizione di percentuali che ad oggi vede René De Picciotto azionista di maggioranza, affiancato da Saverio Sticchi Damiani, Corrado Liguori, dalla Winner Corporation, da Alessandro Adamo, la famiglia Garofalo, da Grazia Cassano e dalla Megale Hellas”.
MAIN SPONSOR A ROTAZIONE– “Quest’anno la situazione è questa, ma già a partire dalla prima gara col Pordenone abbiamo tutti gli spazi sulla maglia occupati da Pasta Maffei sul petto, la Banca Popolare Pugliese sulla manica, sul pantaloncino c’è Vivaticket che è partner del Lecce nella gestione dello stadio, mentre sul retro delle casacche ci sarà il ritorno di Barocco Energia. Come main sponsor tutte le aziende nazionali e locali hanno difficoltà e così abbiamo deciso di optare per blocchi di 5 o 10 partite a rotazione, sul modello del Chievo di qualche anno fa”.
LA SQUADRA– “Va completata anche se sono arrivati alcuni giovani di proprietà e altri funzionali per la categoria per essere competitivi da subito. Sarà importante affrontare il campionato con intelligenza, senza presunzione. Il nostro allenatore, persona perbene, conosce bene tale rischio, ma è un messaggio che ripeterò in settimana alla squadra per andare avanti col progetto triennale da vivere con lo spirito di chi sta costruendo qualcosa di speciale, facendo attenzione al rischio di non restare invischiati in posizioni non in linea con le previsioni a causa della competitività delle altre avversarie. Se saremo straordinari saremo competitivi da subito, altrimenti si procederà come preventivato, pronti a cogliere ogni situazione favorevole che si dovesse presentare, come accadde due anni fa in B a gennaio”.
MANCOSU E LA CLAUSOLA- “Il 5 ottobre si chiude il mercato. Proposte per Mancosu, Falco e Petriccione? Ad oggi non abbiamo avuto offerte se non dal Monza per il capitano. Un timido sondaggio e nulla più. La tipologia di contratto che Marco aveva con la clausola fa sì che se il giocatore trova un acquirente può sedersi a tavolino a trattare senza il benestare del Lecce. Il senso della clausola di Mancosu, che nel Lecce ha dato tantissimo ed ha una storia meravigliosa, non si può ridurre solo a quel dettaglio contrattuale. Tra febbraio e marzo fu l’unico a cui decidemmo di prolungare il contratto inserendo, in accordo col suo agente, l’opzione per poter in caso coronare il sogno di sviluppare la sua carriera a 32 anni con un eventuale futuro in A. In questo momento storico il mercato è bloccato e le legittime aspettative devono fare i conti con la realtà, guardandosi in faccia e capendo che, nel momento in cui restano in giallorosso, devono farlo con il massimo impegno e con la testa. Diversamente, rischiano di farsi male due volte. Più si avvicina la fine del calciomercato, meno possibilità di sostituirli avremo e diventerebbe tutto troppo complicato. Stimo cercando di fare un mercato di patrimonializzazione del club. Se avessimo voluto prestiti secchi o con diritto di riscatto elementi come Bouah sarebbe già arrivato. Senza accordi sulle cifre sul diritto di riscatto le operazioni non si chiudono”.
LA CONCESSIONE DELLO STADIO– “Il Comune pochi giorni fa ha pubblicato il bando per la concessione decennale del Via del Mare. L’US Lecce parteciperà, restando confermato che siamo pronti a gestirlo in collaborazione con Vivaticket per i futuri eventi che vi si potranno organizzare all’interno in un prossimo futuro”.
IL RICORDO DI DE SANTIS- Il presidente Sticchi ha quindi chiuso la conferenza rivolgendo un pensiero all’arbitro De Santis, morto ieri sera insieme alla sua compagna: “Voglio rivolgere un pensiero al povero arbitro Daniele De Santis che ieri sera ha perso la vita insieme alla sua compagna in quell’assurda vicenda. Come società siamo vicini all’AIA Lecce, il cui presidente Paolo Prato ho sentito telefonicamente, ed alle famiglie delle due vittime”.