LECCE – Il diesse giallorosso Mauro Meluso ha parlato alla Gazzetta del Mezzogiorno della partita persa dal Lecce a Bologna e sull’utilizzo, a suo avviso sbagliato, del VAR, che è tornato di grande attualità dopo il contatto tra Denswil e Mancosu in area di rigore felsinea non fischiato dal direttore di gara e non segnalato a Calvarese dalla sala in cui si visualizza il prodotto dello strumento tecnologico a disposizione degli arbitri.

TECNOLOGIA USATA MALE“Se la tecnologia viene impiegata a singhiozzo e in modo poco comprensibile si rischia di far diventare grandissimo l’errore che una volta veniva giustificato per il fatto che l’arbitro, sempre un essere umano, possa anche sbagliare. Ma se si dispone di inquadrature e molteplici telecamere che possono rivisitare tutto non si può lasciar perdere un’ostruzione così pesante. Così si finisce solo con l’ingigantire in senso negativo ciò che il direttore di gara non ha visto o ha valutato male. Grave che Calvarese non sia stato almeno invitato a rivedere il contatto tra Mancosu e Denswil che, secondo la nostra visione, andava punito col rigore. Serve uniformità, l’ho chiesta più volte, ma mi sembra che non ci sia ancora. L’esempio lampante è il match di Sassuolo, dove un gesto di gran lunga più leggero da parte di Paz è stato rivisto e punito con il penalty a nostro sfavore”.

NIENTE ALIBI, PERÒ… “Sia chiaro che non stiamo cercando alibi, perché abbiamo sempre commesso qualche errore in varie partite. Però, episodi come quello di Lecce-Sampdoria, possono cambiare la storia di una partita. Il calcio in pieno viso di Bonazzoli era innanzitutto pericolosissimo per Donati che l’ha subito e da rosso diretto, ma non è stato sanzionato. Può anche sfuggire al direttore di gara, ma non alla tecnologia, che dovrebbe avere la supervisione di tutto. Ed invece nulla: sul parziale di 0-0 l’attaccante è rimasto in campo, con ancora 60 minuti da giocare”.

NON ANCORA RETROCESSI“Tutti ci danno ormai retrocessi in cadetteria… Siamo ancora aggrappati ad un filo prossimo a spezzarsi, ma il mondo del calcio ci dice che finché la matematica non ci condanna, le situazioni possono essere ribaltate in maniera incredibile. Pertanto, non ci sentiamo affatto in Serie B e sono certo che Liverani e lo staff daranno tutto sino all’ultima stilla di energia pur di far capire che siamo vivi”.

IMPRESA SFIORATA“A Bologna abbiamo sfiorato un qualcosa di straordinario, soprattutto se si considerano le assenze che avevamo. Ci sono giocatori che, dal post-lockdown, stanno tirando la carretta da più di un mese, scendendo in campo ogni tre giorni”.

VAR A CHIAMATA “Come è già una regola in vigore nel gioco della pallavolo, si potrebbe introdurre il VAR su chiamata. Così l’arbitro andrebbe obbligatoriamente a rivedere un episodio ed infine sarebbe ora di dare ai direttori di gara la possibilità di spiegare le decisioni incriminate, in modo da togliere qualche dubbio ai tifosi ed alle società, altrimenti si finirà a sentire tante chiacchere, lasciare dubbi e ‘se’, come successo in queste gare macchiate da troppi errori arbitrali che fanno male al nostro calcio”.

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