LECCE – C’è fibrillazione attorno alla posizione del centrocampista ceco Antonin Barak che è in prestito secco al Lecce da gennaio dopo la cessione momentanea fatta d’intesa con l’Udinese. Ebbene, poiché siamo ormai al 29 di giugno, il tempo per dirimere la matassa del prolungamento dell’accordo stringe inesorabilmente (entro domani a mezzanotte) e dal Friuli non arriva alcun documento controfirmato che regolarizzi il prolungamento del prestito secco fino alla fine di questa stagione (2 agosto).

Il Ds Mauro Meluso con Barak e Paz nel giorno della loro presentazione

Uno stand-by che preoccupa i vertici del club di via Costadura poiché il Lecce rischia di perdere un tassello fondamentale nello scacchiere tattico di mister Liverani. Tra l’altro, per oggi era prevista la pubblicazione dell’intervista del numero 72 giallorosso, ma poi la società ha scelto di cambiare il soggetto, proponendo quella a Rispoli. Non è un mistero che Barak abbia fatto fare alla squadra salentina un salto di qualità notevole dal suo arrivo in Salento, ma la delicata posizione di classifica dei bianconeri del patron Pozzo, in piena lotta per non retrocedere, potrebbe innescare il perverso meccanismo del mancato rinnovo del prestito. Una beffa per il lecce che perderebbe un pezzo da novanta, ma anche per lo stesso giocatore che farebbe ritorno all’Udinese senza però poter giocare fino alla fine di questo campionato.

Una situazione antipatica ed antisportiva che da Lecce sarebbero pronti ad impugnare nelle sedi competenti. Tuttavia, nonostante le insistenze del presidente Saverio Sticchi Damiani che nelle scorse settimane invitava i vertici della Figc e della Lega Serie A a risolvere la questione in tempi non sospetti, ad oggi non c’è nessun altro documento ufficiale che regolamenti queste questioni, se non le direttive emanate dalla Fifa.

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