LECCE (di Italo Aromolo) – Metà leccese, metà juventino: è il cuore sportivo di Sergio Brio, che guarderà l’ormai prossima sfida tra bianconeri e giallorossi da una prospettiva speciale. Nato a Lecce e cresciuto nel settore giovanile del club salentino, l’ex difensore nel 1974 fu notato ed acquistato dalla Juventus: militò nel club torinese per oltre un decennio, affermandosi come uno dei migliori stopper del calcio italiano e conquistando quattro scudetti e una Coppa dei Campioni. “Il mio rammarico resta aver giocato solo per 20 minuti nel Lecce” dichiarò nella giornata inaugurale del club di tifosi leccesi a Roma “Lecce giallorossa club doc – Saverio Sticchi Damiani” nel maggio dello scorso anno. In tempi recenti, Brio si è dedicato al ruolo di opinionista sportivo per varie emittenti nazionali. Chi meglio di lui, ai nostri microfoni, per presentare Juventus-Lecce?
“È una gara complicatissima per il Lecce, che per uscire indenne dovrà essere compatto, corto nelle linee e innalzare al massimo il livello dell’attenzione: queste partite si giocano sul profilo della concentrazione, basta un episodio per comprometterle. L’atteggiamento dovrà replicare quello visto nelle tre vittorie di fila, ovvero baricentro basso e ripartenze. Non ci potrà essere spazio per la presunzione tra i giallorossi“.
“Da parte sua, la Juventus non può permettersi passi falsi” – prosegue Brio – “poiché in campionato contro questo tipo di squadre il margine d’errore è minimo. La sua forza è in avanti: la contemporanea presenza di Dybala, Cristiano Ronaldo e Higuain potrebbe rivelarsi decisiva per il peso offensivo che i tre, insieme, possono sprigionare“.
L’ex stopper individua le potenziali chiavi di volta del match: “La Juventus ha qualche lacuna a centrocampo, dove ha pochi interdittori, e in difesa, dove sulle fasce i terzini non sono impenetrabili. Proprio da lì il Lecce potrà creare qualche problema. I salentini, d’altro canto, hanno la peggior difesa del campionato: sarà decisiva la capacità della mediana di fungere da frangiflutti per limitare i danni. Un duello tra singoli che potrà risolvere la partita? La Juventus è Ronaldo-dipendente e il Lecce, nel collettivo, dovrà essere bravo a circoscriverlo“.
Juve-Lecce è anche la sfida tra i due allenatori, Maurizio Sarri e Fabio Liverani: “Ad entrambi piace giocare palla a terra ed impostare l’azione dalle retrovie. Sarri è enormemente avvantaggiato dal materiale qualitativo a disposizione, mentre Liverani è costretto a riadattare le sue idee in un contesto – quello della salvezza – che non sempre consente di esprimerle: giocare contro le grandi squadre a viso aperto può rivelarsi controproducente“.
Rispetto alla gara d’andata, secondo Sergio Brio, la musica potrà cambiare: “La Juventus non fece una grande partita, mentre il Lecce dimostrò impegno e spirito di abnegazione. Oggi i giallorossi hanno maggiore consapevolezza e possono contare sulla qualità di innesti invernali che allora non c’erano. L’approccio mentale sarà decisivo: affrontare la Juventus con rilassatezza, peraltro in trasferta, rischia di far rimediare brutte figure“.