LECCE (di Gavino Coradduzza) – Il girone d’andata va in archivio con il Lecce ancora sconfitto, ma con un punto di vantaggio sulla classifica delle pretendenti alla salvezza. Non è una situazione rosea e dunque si impongono interventi migliorativi. A Parma le cose sono iniziate benino per finire (punteggio e consuete leggerezze difensive) assai male…

Gialloblù un po’ sorpresi dalla disinvolta e disinibita partenza dei giallorossi; tutto bene per una manciata di minuti con il Lecce all’altezza della situazione; una manciata di minuti nel corso dei quali è stata cercata spesso la profondità con giocate verticali e di buona precisione. Trascorso questo frangente, il Parma recupera consapevolezza dei 10 punti di vantaggio in classifica e comincia a macinare gioco costringendo i leccesi a frequenti ripiegamenti in copertura…

Kucka, smarcato in area di porta, sfiora il gol di testa; gli risponde Falco con un buon sinistro dai 25 metri neutralizzato senza difficoltà. Tachtsidis intanto si conferma in serata problematica: appoggi sbagliati, palle perse e aperture che si trasformano in facile preda per gli avversari; macchinosità imbarazzante nei movimenti…

Non che il Parma faccia molto di più e meglio; neanche la squadra di Roberto D’Aversa brilla per precisione e fantasia; ne consegue che la qualità della partita, almeno per il primo tempo, è piuttosto scarsetta, ma al Lecce, manco a dirlo, va bene così…

Ad inizio ripresa le cose cominciano a funzionare meglio su entrambi i fronti: aumenta l’intensità e la partita guadagna un tono migliore. Il Parma crea di più (al 9° Inglese spedisce al lato da distanza ravvicinata), ma gli emiliani capiscono che si può puntare al successo perché, nella propria area, il Lecce non è impeccabile…

Infatti i ducali trovano il gol del vantaggio (11°) con un colpo di testa indisturbato di Iacoponi su battuta d angolo.Apprezzabile, almeno caratterialmente, la reazione giallorossa: Mancosu ci prova e ci prova anche Falco. Dunque il Lecce cresce, giovandosi anche della recuperata lucidità del suo centrocampista greco e del lavoro di ricucitura di Petriccione

Ma poi Liverani richiama in panca (18°) Mancosu spedendo in campo Lapadula; sarà la mossa giusta? il risultato finale dirà di no, ed intanto D’Aversa manda al riscaldamento l uomo freccia Gervinho

Con il Lecce proteso in avanti alla ricerca del pareggio è il Parma a segnare il definitivo raddoppio con Corneliusson appena entrato in campo al posto di Inglese e bravo a fiondare in rete la palla respinta dalla traversa. Si dirà che questo Parma non è un granché, ma intanto conduce per due a zero…

Il secondo gol spezza i denti al Lecce che ormai non morde più: gli uomini biancocrociati hanno tempo di stoppare palla indisturbati e di scrutare la situazione. Spazi larghi e stanchezza sono la situazione ideale per uno come Gervinho che va in campo e, bevendosi in velocità qualche avversario, trova argine solo in Gabriel. Conta poco che il Parma sfiori addirittura il terzo gol; niente avrebbe aggiunto a quel che il Lecce deve fare per evitare di avvitarsi ulteriormente in una situazione che richiede una presa di coscienza

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