TORINO – Gioia incontenibile per i 1200 tifosi giallorossi presenti allo stadio “Grande Torino” che hanno festeggiato la prima vittoria dei ragazzi di Liverani contro gli uomini di Mazzarri. Il Lecce visto all’opera contro la formazione granata ha palesato segnali di crescita generale con diversi elementi che hanno messo benzina nelle gambe e giocato su livelli ben diversi rispetto alle prime due uscite.

Una vittoria che muove la classifica e dà morale alla squadra ed a anche a quella parte di tifoseria che già mostrava scetticismo verso la squadra dopo le due sconfitte contro Inter e Verona. Il ko casalingo di una settimana fa contro gli scaligeri è stato prontamente riscattato ed ora si può guardare ai prossimi impegni con un pizzico di serenità in più, ma senza abbassare la guardia. Ci sono infatti due gare interne (Napoli e Roma) intervallate da una trasferta (Spal) da affrontare in appena sette giorni. Roba mica da ridere.

(credits Chiara Ciurlia)

A Torino è piaciuto l’atteggiamento tenuto da questo Lecce ancora in rodaggio, ma che fa intravedere quelle giocate che hanno portato le due promozioni consecutive. La Serie A si è confermata un universo completamente diverso rispetto agli standard noti ai giallorossi negli ultimi sette anni, che richiede massima applicazione e preparazione per potersi confrontare con organici ben più attrezzati e temibili.

Lo stato di forma oggi più accettabile dei vari Lapadula, Farias, Mancosu e Shakhov ha fatto pendere l’ago della bilancia dalla parte dei giallorossi, bravi a saper soffrire quando c’è stato da soffrire ed a mettere alle corde il Toro dimostrandosi più brillanti sul piano della tenuta fisica.

La pecca da emendare al più presto è lo scarso cinismo avuto sotto porta da Babacar, Lapadula e qualche altro compagno nel momento in cui l’avversario era in difficoltà e bisognava chiudere il match. Si sarebbe soprattutto evitata la snervante attesa per capire se l’arbitro Giua, insieme agli assistenti al VAR di giornata, ossia Di Paolo e Nasca, avrebbe concesso o meno un secondo calcio di rigore ai padroni di casa a tempo già abbondantemente scaduto per il presunto fallo di Rispoli su Belotti.

Prima ci si abituerà alla presenza dell’occhio elettronico che può spesso e volentieri cambiare gli esiti di una partita e prima si potrà prendere dimestichezza con quel macrocosmo chiamato Serie A dove questo Lecce ha dimostrato di poterci stare a pieno titolo.

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