LECCE (di Gabriele de Pandis) – Il sogno Serie A si trasforma in una sorta di incubo. Il Padova, ultimo in classifica, tiene in vita delle speranze di salvezza e batte meritatamente il più brutto Lecce di quest’anno. Giallorossi inguardabili, molli sulle gambe e imprecisi in zona gol. Essere scesi in campo dopo la notizia del 2-2 tra Palermo e Spezia non basta assolutamente come giustificazione.

In ogni caso, il Lecce, proprio in virtù del mezzo passo falso del Palermo, è ancora padrone del proprio destino. Basterebbe vincere in casa con lo Spezia l’11 maggio anche in caso di doppia vittoria del Palermo ad Ascoli e in casa col Cittadella.

Le scelte di Liverani sono quasi obbligate. La difesa è quella della vittoria con il Brescia, a centrocampo Petriccione va in cabina di regia al posto di Tachtsidis squalificato con Majer e Tabanelli ai lati. Il Padova, alla ricerca di punti per non spegnere le ultime speranze di agganciare i play-out, opta per un contratto 3-5-2: Mazzocco e Longhi coprono l’intera fascia nelle due fasi e Bonazzoli è affiancato da Baraye.

La gara comincia con il vantaggio del Padova. Longhi conquista il fondo sulla sinistra, Baraye raccoglie il cross sul lato opposto, scarta Venuti e beffa Vigorito insaccando sul palo lontano. L’ex Parma cerca subito la doppietta al 6’: bordata da lontano sui cartelloni pubblicitari. Il senegalese è una spina nel fianco della difesa giallorossa. È il minuto 9 quando, su lancio dalle retrovie, supera ancora Venuti ma spara alto.

La banda-Liverani sembra frenata, pressata dal peso dell’ultimo passo da compiere a seguito del 2-2 del “Barbera“. Il simbolo è ciò che accade al 13’: Petriccione sbaglia uno dei rari controlli, si fa soffiare la palla da Pulzetti, che parte in verticale ed esplode un destro domato da Vigorito. Lo stesso numero 4 iscrive a referto al 15’ la prima occasione leccese: destro dai venti metri che sibila al di là del palo. Un minuto dopo c’è di nuovo il Padova, sempre con Baraye, debole col sinistro.

Tabanelli prova a rialzare di forza i suoi al 20’. Palla sradicata sulla bandierina a Cappelletti, penetrazione centrale e tiro respinto coi pugni da Minelli. Il match stenta a volare sul piano dei ritmi, ma il Lecce sale e si fa vedere più spesso nell’area padovana, poco pericolosamente. Discorso diverso per il tarantolato Yves Baraye, autore di un prorompente coast to coast al 31’ che fa paura alla retroguardia ospite.

Majer tenta di rompere gli indugi al 33’, reazione solo rabbiosa e diagonale fuori. Il Lecce è molle sul rettangolo verde, e la decisione di Centurioni di arretrare il proprio baricentro complica ancor di più gli attacchi salentini. Le palle-gol sono tinte soltanto di biancorosso. Longhi, al 37’, sceglie bene i tempi del tiro al volo dal limite, Vigorito blocca in tuffo. Veneti pericolosissimi anche in chiusura di primo tempo. Baraye, e chi sennò, ha la meglio per l’ennesima volta su Venuti, assist per Bonazzoli negato dalla chiusura di Lucioni.

La ripresa si apre con il doppio cambio per il Lecce. Liverani si sbilancia in avanti: fuori Petriccione e Marino, dentro Palombi, in coppia con La Mantia, e Bovo. Falco arretra dietro le punte. Una palombella scorre nell’area biancoscudata al 48’, Mancosu fallisce il controllo vincente. Partono tanti cross, ma il Padova, paradossalmente, sembra avere più verve, e centra il 2-0 al 55’. Corner di Pulzetti per Cappelletti, che inzucca e lascia impietriti i tifosi leccesi.

La squadra di Liverani, che manda in campo anche Haye per Tabanelli, sembra impressionante per lontananza da quella che ha battuto il Brescia domenica sera. Al 75’ Minelli compie un suicidio sportivo sbagliando un controllo prima e atterrando La Mantia poi. Dal dischetto, Mancosu realizza e dalla larga fetta giallorossa dello stadio sale l’incitamento. Il sardo, due minuti dopo il gol del 2-1, gira male di testa su cross di Meccariello.

Il Padova potrebbe chiudere la gara al minuto 83’ con un contropiede. Baraye semina Venuti e, solo contro Vigorito, perde il duello. Il portiere del Lecce smanaccia e dà un senso al finale. Piovono traversoni, migliori rispetto alla prima frazione, ma gli avanti non vivono la giornata migliore. Il finale passa senza grossi sussulti, a gioire in uno stadio “Euganeo” quasi tutto salentino sono solo i (pochi) sostenitori del Padova.

Il tabellino: Padova-Lecce 2-1

Padova (4-3-3): Minelli; Cappelletti, Andelkovic, Cherubin, Longhi (36’st Ceccaroni); Pulzetti, Serena, Lollo; Baraye, Bonazzoli (22’st Capello), Mazzocco (43’st Cocco). A disposizione: Favallo, Merelli, Zambataro, Moro, Marcandella, Belingheri, Clemenza. Allenatore Matteo Centurioni

Lecce (4-3-1-2): Vigorito; Meccariello, Lucioni, Marino (1’st Bovo), Venuti; Tabanelli (22’st Haye), Petriccione (1’st Palombi), Majer; Mancosu; Falco, La Mantia. A disposizione: Bleve, Riccardi, Di Matteo, Arrigoni, Tumminello, Felici, Calderoni, Scavone, Pierno. Allenatore Fabio Liverani

Marcatori 2’pt Baraye (P), 11’st Cappelletti (P), 30’st Mancosu rig. (L)

Ammoniti 12’pt Pulzetti (P), 23’pt Mazzocco (P), 43’pt Marino (L), 5’st Bovo (L), 20’st Baraye (P), 29’st Minelli (P), 49’st Capello (P)

Arbitro Lorenzo Illuzzi di Molfetta – Assistenti Pietro Dei Giudici di Latina e Gianluca Sechi di Sassari – IV Ufficiale Antonio Giua di Olbia

Note: pomeriggio soleggiato, temperatura 22°C, terreno di gioco in perfette condizioni. Spettatori 9.338 (4069 paganti, 5269 abbonati). Presenti circa 4000 tifosi del Lecce. Recuperi 1’pt, 7’st

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