PADOVA (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce spreca la più ghiotta delle occasioni per conquistare una storica promozione a tre giornate dalla fine del campionato perdendo senza appello la sfida contro il fanalino di coda Padova che si dimostra avversario più fresco e tonico, nonostante le condizioni ambientali avverse. Tutte sotto la sufficienza le prove dei giallorossi, eccezion fatta per quelle di Lucioni, La Mantia e Haye.

VIGORITO: Fulminato dalla staffilata in diagonale di Baraye dopo meno di due minuti, rischia poco dopo ancora su cionclusione dello stesso esterno d’attacco patavino. Attento al 33′ su botta da fuori area di Longhi. Nella ripresa becca il secondo gol sugli sviluppi di un corner, poi salva la terza rete sempre su Baraye nel finale. VOTO: 6

MECCARIELLO: Meglio in fase propositiva che in contenimento. Cerca di mettere in mezzo palloni invitanti che i compagni non sfruttano a dovere. Cala alla distanza e di lui si perdono le tracce. VOTO: 5,5

LUCIONI: Si carica sulle spalle la difesa che, davanti alla spauracchio-Baraye, sbanda paurosamente per tutto il primo tempo. Prova a creare densità su palla inattiva e ci mette una pezza nelle occasioni in cui il Padova prova a chiudere la contesa nella ripresa. VOTO: 6

MARINO: Non riesce a chiudere sull’attaccante senegalese in occasione del vantaggio biancoscudato. Non è l’unica occasione in cui dimostra incertezze e viene sostituito all’intervallo. VOTO: 5 ↔ (dal 46′) BOVO: Tanta la tensione in campo che neppure uno con la sua esperienza riesce a gestire, per di più al rientro dopo la lunghissima assenza. Rischia di finire anzitempo sotto la doccia quando, già ammonito, commette un fallo veniale non puntito da Illuzzi. Spreca le punizioni che il Lecce faticosamente si conquista e calcia alle stelle una palla che in altre epoche avrebbe almeno impegnato il portiere avversario. VOTO: 5

VENUTI: Baraye imperversa in avvio di gara dalla sua fascia e trova il vantaggio dopo 2′ approfittando della scarsa propensione alla copertura dell’ex Benevento. Il copione si ripete più e più volte senza che l’esterno leccese trovi le contromisure per arginare l’attaccante, anche nel secondo tempo. VOTO: 4,5

MAJER: Deve correre per due a centrocampo andando in raddoppio di marcatura sull’imprendibile Baraye. Sua la seconda conclusione alla mezzora senza trovare la porta avversaria. Perde tuttavia troppi palloni che innescano le ripartenze dei veneti. Nel secondo tempo resta l’unico incontrista in campo tra le fila giallorosse. VOTO: 5,5

PETRICCIONE: Sua la prima conclusione verso la porta padovana al quarto d’ora del match. Ci prova con il tiro dalla distanza vista la mancanza di spazi concessi dai padroni di casa. Poche comunque le idee e palla che girava troppo lentamente in orizzontale. Viene sostituito sopo un tempo anche perché non appare nelle migliori condizioni fisiche. VOTO: 5,5 ↔ (dal 46′) PALOMBI: Non pervenuto. Stavolta non gli basta neppure un tempo per lasciare traccia della sua presenza. Girovaga per la zona d’attacco come un’anima in pena senza trovare mai il modo di essere d’aiuto a La Mantia. VOTO: 4,5

TABANELLI: Mobile e pimpante cerca di farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi. Anche per lui l’attenta difesa del Padova non concede però spazi e si sposta da un fronte all’altro alla ricerca del guizzo giusto che non trova mai e resta negli spogliatoi all’intervallo. VOTO: 5,5 ↔ (dal 65′) HAYE: Positivo il suo ineesto che almeno dà al Lecce un po’ di verve e rapidità. Che sia più fresco degli altri compagni si nota subito ma non basta per cambiare l’inerzia di una gara nata male e finita peggio. VOTO: 6

MANCOSU: Sembra quasi avulso dalla manovra leccese per tutti i primi 45′. Tocca pochissimi palloni e si perde tra le fitte maglie della mediana biancoscudata. Stesso leitmotiv nella ripresa in cui sbaglia tutto ciò che si può sbagliare, segnando dagli undici metri il rigore conquistato da La Mantia che è buono solo per aggiornare il suo score stagionale. VOTO: 5,5

LA MANTIA: Prova a rendersi pericoloso con colpi di testa che però non inquadrano lo specchio della porta avversaria. Abbandonato a se stesso per tutto il primo tempo, nei secondi 45′ è affiancato da Palombi che però non gli crea spazi, portandogli vicino invece altri difensori avversari che lo attorniano. Nonostante la stanchezza che già aveva palesato col Brescia, trova lo spunto per conquistarsi il rigore che poi Mancosu realizza. VOTO: 6

FALCO: Defilato sulla destra fa fatica a trovare la giocata giusta per innescare i compagni d’attacco. Molto mobile, costringe gli uomini di Centurioni al fallo e guadagna punizioni e relative ammonizioni ma non vede mai la porta per concludere e impensierire Minelli. Tanti i cross spediti direttamente fuori campo nel momento topico della partita. VOTO: 5,5

All. LIVERANI: Il Lecce scende in campo con la testa frastornata dalle notizie giunte da Palermo. Ne consegue un prima frazione di gioco senza nè capo, nè coda. Il gol a freddo di Baraye ed i successivi pericoli mettono a nudo le pecche difensive della sua squadra. La ripresa doveva segnare la riscossa giallorossa che però non arriva, nonostante le alchimie tattiche provate. Le energie spese nella gara col Brescia sono state pagate a caro prezzo. VOTO: 5,5

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