LECCE – Fabio Liverani mantiene sempre alta la concentrazione nonostante il 3-1 rifilato al Cosenza che, per il Lecce, vuol dire primo posto, condiviso con il Brescia che però ha una partita in più da giocare.
“Durerà poco anche questo. Non siamo abituati a farlo durare troppo, si giocherà tra 4 giorni. E’ meglio, così non ci pensiamo. -chiosa Liverani sulla vetta della classifica-. I ragazzi si meritano il primo posto, giocano bene. È stata una partita difficile, abbiamo preso il gol nel modo peggiore con un’imbucata in ripartenza coi difensori aperti. Dopo esser stati sotto dopo 3’, concedere campo a Embalo e Tutino comportava grossi rischi. Il Cosenza è stato bravo nella prima mezz’ora anche se il pari ci ha dato linfa. Il secondo tempo non c’è stata storia ”.
Il miglioramento del Lecce è arrivato con l’ingresso in campo di Panos Tachtsidis. Non è stato un caso che i due gol siano arrivati poco dopo l’ingresso dell’ex Olympiacos. Liverani spiega il perché dell’iniziale panchina e evidenzia le differenze con Andrea Arrigoni, partito al suo posto: “In questo momento Tachtsidis aveva finito le partite con qualche problema. Dopo Pescara aveva un piccolo affaticamento, doveva rifiatare. Arrigoni ha fatto una buona partita per arginare i due attaccanti. Avevamo preparato il match diversamente, il piano è fallito già da subito ma sono soddisfatto delle sue prestazioni. Le qualità sono diverse rispetto al greco. Mi servivano delle peculiarità per vincere ed è entrato con grande approccio. Ci dà sicurezza, personalità e fisicità. Tachtsidis è un giocatore importante, va gestito“.
La metamorfosi della squadra è figlia di un cambio di atteggiamento: “Siamo stati ingenui sul gol, era diventata una partita problematica –rivela l’ex Genoa-. Non abbiamo perso certezze e, dopo mezz’ora lenta, abbiamo alzato la velocità della palla. Si è visto già con Calderoni nella ripresa quando si giocava a due tocchi. Se si è rapidi quando la difesa avversaria non è messa bene, segni. Se faccio troppi tocchi la difesa avversaria ha tempo di ricompattarsi”
Il Lecce ha migliorato un record che durava 82 anni, lasso di tempo dalle ultime tre partite consecutive in casa. Allora furono due successi e un pari, ora è tre su tre. Un perché del magic moment dei giallorossi va ricercato nella condizione atletica secondo Liverani: “Sono nove punti, è un segnale bellissimo. La continuità di prestazioni, risultati e condizione mi fa essere felice. Giocare un secondo tempo con questa gamba è sintomatico: c’è enorme forma fisica e mentale. Gli impegni ravvicinati? La condizione è importante, è dovuta alla mente, quando sei positivo è più facile riuscire. Il gruppo è giusto, si curano anche fuori dal campo, hanno un’alimentazione giusta: sono i frutti di dettagli limati”.
Liverani non può che spendere parole importanti per La Mantia, uscito zoppicante: “La Mantia non è abituato a fare tutti questi gol e questi chilometri. Ha fatto due reti alla sua ex squadra, il doloretto dopo stanchezza e botte ci può stare. Le perdite di tempo del Cosenza? Poteva essere un po’ di meno, la maturità dei ragazzi sta anche nel non cadere mentre io facevo presente questa cosa al quarto uomo. Un conto è farlo a sette-otto minuti dalla fine, farlo al 30’ del primo tempo è fuori luogo.
L’allenatore divide i meriti con staff e squadra: “Credo nell’unione. Io posso essere l’allenatore più preparato del mondo ma se non entro nella testa dei giocatori non ho fatto nulla. Ci vuole credibilità. Staff e squadra si dividono il 50% dei meriti. E poi: “I tifosi devono sognare, devono credere in questi ragazzi e trasmettere entusiasmo. Noi dobbiamo lavorare così, non abbiamo fatto nulla, ci sarà da lottare nelle prossime sei partite. È ancora lunga, la nostra gente deve essere trascinante. Ho sentito grande incitamento dopo l’1-0, la tifoseria non ha mollato e ci ha creduto. È un valore aggiunto”.