LECCE (di Gavino Coradduzza) – Recupero di Lecce-Ascoli, a suo tempo interrotta e non disputata per l’incidente che provocò il ricovero ospedaliero di Manuel Scavone. Due società esemplari premiate per la loro sensibilità con la consegna di targhe da parte del presidente della Lega B, Mauro Balata; clima deamicisiano, dunque, prima di riprendere la gara esattamente dal punto della interruzione.

Non si perde molto tempo per stabilire i valori in campo; neanche quattro giri di lancette per assistere a tre cose molto buone: Mancosu che effettua un taglio preciso, La Mantia che di testa corregge a favore di Tabanelli il quale si fa trovare puntuale per raccogliere e spedire nel sacco per l’1-0…

Col passare dei minuti prende forma il ragionevole dubbio che il commento per Lecce-Ascoli sarà molto conciso, più breve del solito, ma per sola responsabilità dei bianconeri ascolani che si rifiutano di lasciare una sia pur minima traccia su questa partita

Ed intanto un Marco Mancosu ispiratissimo calibra un pallone preciso a beneficio di Jacopo Petriccione convergente in area da sinistra: il raddoppio giallorosso è già servito, quando siamo solo al 16°…

Meno male che ad arricchire la cronaca ci pensa il Lecce che con La Mantia fa 3-0. Di fatto la partita vera e propria non è mai iniziata: le squadre in campo sono sì due, ma una ragiona, gioca e colpisce, mentre l’altra traccheggia sciorinando anticalcio e strafalcioni come raramente è dato di vedere in serie B…

A chi tocca adesso? Ma a capitan Mancosu: consueta legnata di sinistro per confezionare, al 24°, il poker dopo un pallone recuperato in mediana ed uno scambio al limite con La Mantia. Lo stesso La Mantia che, trascinato a terra in piena area, regala poco dopo anche a Filippo Falco la battuta (perfetta) di un calcio di rigore, e sono 5…

Il fardello di reti al passivo è allora già sufficiente per suggerire alla cinquantina di tifosi ascolani di raggiungere in anticipo la riviera marchigiana abbandonando il Settore Ospiti del “Via del Mare” in segno di protesta verso la squadra di Vivarini

Commentare la partita, a questo punto e con il punteggio maturato nei primi trenta minuti, diventa davvero imbarazzante; come imbarazzante sembra essere il compito del Lecce che, di questo passo (un goal ogni 6 minuti) potrebbe fare una vendemmiata. È dunque comprensibile che i giallorossi allentino un po’ la presa evitando di mortificare ulteriormente un avversario a brandelli

La ripresa, come è ovvio, è un continuo ricamare con passaggi e passaggetti perché è evidente che i ragazzi di Liverani non intendono infierire ulteriormente su un avversario perennemente assente dalla contesa; ma di nuovo un redivivo Tabanelli, perfettamente imbeccato da Falco, non può sbagliare il 6-0

Per il Lecce si tratta dunque di una ripresa equivalente ad una seduta di allenamento (ma non a porte chiuse… questa volta). Il 7-0 finale firmato ancora da Mancosu poco aggiunge ad una partita forse davvero mai ripresa

Complimenti d’obbligo allora per il direttore di gara Niccolò Baroni che non ha concesso neanche un secondo di recupero: quando è il caso di dire che il buon senso scavalca le rigide norme regolamentari

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