LECCE – Fabio Liverani non si lascia andare a esagerati entusiasmi dopo il 7-0 rifilato all’Ascoli e guarda alla prestazione: “E’ normale che il risultato diventa difficile da commentare. Guardo il primo tempo -esordisce il tecnico-. I primi 20’ sono stati di qualità altissima. La fotografia del primo gol è una delle cose più belle che si può vedere in Serie B. Quando c’è tecnica, intensità è tutto più facile. Con quattro gol in poco tempo la partita era morta, ma il merito va ai ragazzi, che sapevano di avere di fronte una squadra forte. Questa consapevolezza ha creato un approccio che si è rivelato fondamentale”.

L’ex Genoa spende parole di elogio per la formazione ospite: “Oggi tutto quello che è giallorosso è positivo, quello bianconero difficile da vedere. L’Ascoli ha quest’identità, a Verona hanno impostato la stessa partita. In un campionato esistono anche gare così, dove tutto va male e entri in un vortice negativo. Al ‘Bentegodi’ hanno fatto un’ottima partita così. Oggi sono più i meriti dei miei ragazzi contro una squadra in saluta. È capitata a noi a Cittadella, è capitata a loro oggi”

L’allenatore si focalizza poi sui subentrati Tumminello, Felici e Riccardi: La prestazione è positiva. È normale che non era una partita vera, senza molto agonismo. Riccardi doveva recuperare campo e fiducia. Felici si allena con noi da gennaio e aveva bisogno di questo momento. Crediamo nel gruppo e se oggi abbiamo 48 punti il merito è di tutti, e non di 11-12 giocatori. Il livello di gioco è sempre alto, l’attaccamento alla città e alla maglia c’è. È un piacere e un orgoglio allenare questi ragazzi”.

Gli entusiasmi che potrebbero nascere nello spogliatoio vanno subito frenati: Oggi non posso aggiungere nulla. Hanno fatto tutto loro, mettendo in campo tutte le cose positive. Dobbiamo essere bravi però a cancellare oggi, come abbiamo cancellato Cittadella. Altrimenti le restanti 8 partite diventerebbero problematiche. Il risultato di oggi dà carica, ma avrà valore importante solo se riusciremo a dimenticarlo”

Gli entusiasmi che vanno lasciati liberi sono invece quelli della piazza: “Serie A? Non dobbiamo mai tarpare le ali alla gente, non mi sentirò mai di spingere la gente, che deve sognare e dimostrarsi un valore aggiunto sugli spalti. La piazza deve vivere d’entusiasmo, io mi occupo dei ragazzi, che non devono essere presuntuosi. Attorno a noi è giusto l’entusiasmo. 12500 in uno stadio così grande sembran pochi, mi piacerebbe sì vedere l’impianto pieno come Lecce-Paganese, ci stiamo lavorando e spero di alzare questa media”

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