LECCE – Il Festival del Cinema Europeo, diretto da Alberto La Monica, a Lecce dall’8 al 13 aprile al Multisala Massimo, propone una sezione non competitiva dedicata alla Commedia europea e alla Nuova Commedia Italiana, con cinque lungometraggi europei in anteprima, proiezioni ed incontri.

Nel ventesimo anniversario, il Festival leccese allarga il proprio sguardo, rivolgendolo anche ai personaggi particolarmente rappresentativi del genere. Quest’anno saranno infatti ospiti a Lecce Nino Frassica, Paola Minaccioni e Alessandro Siani, che riceveranno l’Ulivo d’Argento per il loro contributo alla Nuova Commedia Italiana.

I tre artisti incontrano gli studenti al mattino e il pubblico leccese in appuntamenti pomeridiani moderati da Valerio Caprara, Marco Giusti ed Enrico Magrelli.

Martedì 9 aprile sarà la giornata dedicata a Paola Minaccioni con la proiezione di Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek (Italia, 2014); venerdì 12 aprile sarà ospite Alessandro Siani con la proiezione del suo Il principe abusivo (Italia, 2013); sabato 13 aprile è invece la volta di Nino Frassica con la proiezione di Il Bi e il Ba di Maurizio Nichetti (Italia, 1986).

Cinque film in anteprima per la Commedia Europea:

Butterflies di Tolga Karaçelik (Turchia, 2018). Tre fratelli ritornano dopo 30 anni nel loro villaggio, su richiesta del padre, appena morto, che nel suo testamento ha chiesto di essere sepolto solo quando le farfalle arriveranno nel villaggio per morire. I tre fratelli, che non si conoscono, saranno costretti a restare nel villaggio ad aspettare che il tempo scorra. Il percorso di reciproca conoscenza e di riscoperta del padre sarà un’occasione per conoscere meglio anche se stessi.


Happier times, Grump di Tiina Lymi (Finlandia, 2018). La pellicola racconta la volontà di uno scontroso anziano che ha deciso di morire perché ha fatto tutto quello che doveva e la sua vita ormai non ha più alcun senso. Ma proprio quando la sua bara è già pronta, una nuova vita bussa alla sua porta…


Hopelessly devout di Marta Díaz de Lope Díaz (Spagna, 2018). Carmen, devota cattolica di Malaga, sta per essere eletta a capo della locale confraternita religiosa, ma tutto va in fumo quando le viene preferito il suo peggior rivale. La vita però sorprende sempre e quella che all’inizio sembra una situazione terribile potrebbe trasformarsi in un’opportunità di realizzare il suo sogno.


I feel good di Benoît Delépine, Gustave Kervern (Francia, 2018). Monique dirige una comunità Emmaus nei pressi di Pau, nel Sud della Francia dove, dopo diversi anni, ritorna suo fratello Jacques, un buono a nulla con un’unica ossessione: trovare l’idea che lo renderà ricco. Più che una rimpatriata di famiglia, sarà lo scontro tra due visioni del mondo.


What Have We Done to Deserve This? di Eva Spreitzhofer (Austria, 2018) è la storia di Wanda, viennese, femminista e atea, che vede avverarsi il suo peggior incubo quando la figlia adolescente decide di convertirsi all’Islam e indossare il velo. Wanda vede il suo mondo capovolgersi; ma riesce a trovare un sostegno in Hanife – madre di un’amica della figlia – arrivata in Austria 35 anni prima insieme ai genitori per sottrarsi all’antiquata usanza che impone alle donne di coprirsi i capelli.

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