LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Neppure la sonora sconfitta di Cittadella ha scoraggiato i più fedeli tifosi del Lecce che a fine gara hanno applaudito la squadra andata sotto il Settore Ospiti del “Tombolato” dopo la scoppola di 4 gol rimediata contro i veneti di mister Venturato. Sintomo che la pressione psicologica non è qualcosa che possa riguardare questo gruppo.
Un messaggio chiaro per la “banda-Liverani” che è chiamata a reagire subito come vorrebbe ogni formazione che viene presa a sberle dall’avversario ed attende la gara successiva per dimostrare il suo reale valore. Ed in questo il calendario, paradossalmente, dà una mano al Lecce che martedì sera tornerà subito in campo per il turno infrasettimanale contro il Verona.
Meglio avere poco tempo per ripensare ai tanti, troppi errori commessi contro il Cittadella. Meglio voltare pagina in fretta, ma non certo dimenticare o sottovalutare la lezione impartita dai granata ai giallorossi.
Il nefasto turn over per cui ha optato il tecnico dei salentini non può e non deve rappresentare un alibi. Le attenuanti per commentare il duro KO non mancano, ma guai a nascondersi dietro un dito e dichiarare che una giornata-no capita a tutti nell’arco di un campionato.
Ovvio che ci stia di viverne una in un’intera stagione, ma la sfida contro la formazione scaligera dovrà servire per rimettersi prontamente in carreggiata e mandare un messaggio chiaro e forte in primis all’ambiente e poi a tutta la concorrenza che lotta per un posto nei play-off o per la promozione diretta in Serie A.
Il Lecce, insomma, deve dimostrare di non soffrire di capogiri da “piani alti” come li ha definiti Liverani. Sta ai “senatori” della squadra dare l’esempio e rimboccarsi le maniche per riprendere un cammino che nelle ultime 8 settimane ha visto i giallorossi incapaci di blindare la porta di Vigorito e subire troppi gol.
Ben vengano allora i rientri di gente come Marco Mancosu, vera anima di questo Lecce, in attesa poi del ritorno di un altro elemento che per questo gruppo ha peso specifico enorme, anche se magari si nota poco agli occhi dei meno attenti: Manuel Scavone.
Il rombo del centrocampo giallorosso, per il tipo di gioco che vuole Liverani, non può prescindere dal loro apporto. Gli esperimenti per assicurare un trequartista a questa squadra hanno visto fin troppi fallimenti. Quel ruolo non lo può ricoprire Petriccione, o Falco, men che meno Tabanelli, Haye o Majer.
In tempi di vacche magre bisogna saper stringere i denti e fare di necessità virtù, badando al sodo e mettendo al bando scelte cervellotiche ed infruttuose, se non addirittura autolesive. Ci sono due gare da giocare in rapida succesione contro Verona e Palermo.
Martedì sera si torna al “Via del Mare” e tutto il pubblico, non solo la Curva Nord, dovrà dare una grossa mano al Lecce e dimostrare di essere un blocco unico, che sa rinsaldarsi al bisogno e insieme ricominciare l’esaltante percorso come poche altre volte in passato si è vissuto in questa realtà.