LECCE – Marco Mancosu, Fabio Lucioni e Filippo Falco: tre pezzi da novanta nello scacchiere tattico di mister Liverani, ma d’un tratto diventati motivo di fibrillazioni per i tifosi del Lecce.

Se per il primo già da qualche settimana si erano registrate voci di mercato che lo vorrebbero destinato al Cagliari, per gli altri due si tratta di indiscrezioni arrivate come fulmini a ciel sereno.

Non c’è nulla di ufficiale, ad ogni modo. Ma le vere o presunte attenzioni che Sassuolo e Frosinone avrebbero rivolto ai calciatori giallorossi stanno facendo trascorrere ore di ansia ai supporters di fede leccese.

Il calciomercato invernale è iniziato da pochi giorni ed in casa-Lecce l’unica operazione in uscita è stata finora la cessione di Mino Chiricò al Monza, mentre in entrata c’è stato l’arrivo di Panagiotis Tachtsidis dal Nottingham Forest.

Il Ds Mauro Meluso ha affermato che per la società salentina la priorità adesso è sfoltire la rosa. Ma capire se di questa lista di elementi da accasare altrove possano entrare a far parte o meno i fiori all’occhiello della compagine giallorossa è arduo.

La società ritiene incedibili i propri “gioielli“, ma ha anche dichiarato per bocca del presidente Saverio Sticchi Damiani che nessuno sarà trattenuto controvoglia. Come dire che, se fosse il giocatore di turno a chiedere di essere ceduto, davanti ad una congrua offerta, se ne potrebbe parlare.

Lucioni ha in Roberto De Zerbi un estimatore dopo l’esperienza agrodolce a Benevento. Falco ha invece lasciato ottimi ricordi in mister Marco Baroni. Entrambi avrebbero espresso la volontà di accogliere i due giocatori e farli così tornare in Serie A. Un richiamo che potrebbe rivelarsi troppo forte anche per Mancosu che tornerebbe nella sua città.

Solo ipotesi, ma tanto basta a mettere in subbuglio la tifoseria che, attraverso la nuova piazza dei social, fa registrare prese di posizione pro o contro le eventuali cessioni illustri. C’è chi considera incedibili i pezzi pregiati del Lecce squadra-sorpresa della Serie B, chi teme che il giocattolo si possa rompere sul più bello, o qualche voce più isolata che accusa la società di non voler puntare alla promozione e fare cassa. Ma c’è anche chi non guarda in faccia a nessuno e ritiene importante solo la maglia, confidando nella competenza e nella saggezza della dirigenza.

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