LECCE – Questa sera (ore 19:00 – ingresso 2,00 euro) la galleria d’arte Antica saliera di via Degli Antoglietta a Lecce ospita l’anteprima della tredicesima edizione del Lecce Film Fest – Festival del cinema invisibile, promossa dal Cineclub Fiori di Fuoco con la direzione artistica di Nicola Neto. La serata, tra i segni del passaggio dell’antico fiume Idume e le tracce della civiltà messapica, sarà dedicata al cinema sperimentale e alla video arte.
Le proiezioni saranno presentate nei tre piani della galleria, tracciando così un percorso visivo unico nel suo genere; un’immersione che scardina i canoni del linguaggio cinematografico per toccare temi profondi, intimi ed estremi. Dopo le proiezioni e un aperitivo, sarà presentato ufficialmente il ricco programma del festival che si terrà nel centro storico di Lecce dal 26 al 30 dicembre e che punta sulle produzioni cinematografiche indipendenti, mettendo in risalto il grande valore artistico, culturale e sociale dell’intero settore audiovisivo.
Il Festival, che si aprirà con l’incontro Voci di confine. No toxic cultures, in collaborazione con Amref Health Africa e la partecipazione di Erri De Luca e un concerto al Teatro Paisiello dedicato alle colonne sonore, proporrà tra le Officine Ergot, i Teatini e il Dajs – Città del Gusto una serie di incontri, proiezioni, due mostre fotografiche, oltre ad attività per bambini e ragazzi.
L’anteprima accoglierà la proiezione di “The man who beat the man” del regista inglese Ryan Kruger, dove il protagonista John H. Stracey, un ex pugile, dovrà affrontare i suoi demoni interiori al centro del ring che l’ha visto vincitore.
Allo stesso modo Angel protagonista del corto “Broken” della regista olandese Gwendolyn Nieuwenhuize, dovrà affrontare la sua storia, i suoi sogni e le sue paure. Il tema della guerra, urgente e sempre più attuale, è affrontato da due corti provenienti dalla Turchia, uno dei paesi di arrivo e di passaggio dei profughi di guerra.
Il regista Barak Kum nel corto “Far from Home” fa emergere, grazie a una tecnica mista tra animazione e azioni reali dei protagonisti, la solitudine di una bambina che, fuggita dalla guerra, cerca di vendere un fazzoletto in una strada affollata. La città spietata e frenetica si dimostra crudele come la guerra.
Mentre Ihsan Ezer nel corto “Robert Capa. War Photographer” racconta, attraverso la tecnica dello stop motion, la figura di Robert Capa, il più grande fotografo di guerra e avventura.
E come Robert Capa anche il regista Pedro J. Saavedra affronta confini e terre estreme nel suo “Chernobyl. Territory of silence“, dove a distanza di anni torna nei territori del disastro nucleare del 1986 esplorando Pripyat, citta fantasma nella zona di alienazione al nord della regione di Kiev, vicino al confine con la Bielorussia.
Vasco Cavalhiero torna a far sognare gli spettatori con “Space dream” dove ripercorre, con un collage animato, le tappe che hanno portato l’uomo nello spazio durante gli anni ’60.
In “The invention of cinematography“, Stefano Virgilio Cipressi propone una riflessione sui migranti e gli stereotipi sociali, partendo dai capisaldi delle teorie del cinema dell’incontro/scontro che s’istaura tra l’atto cinematografico del guardare guardarsi e il soggetto Altro.
Il regista Ihor Podolchak in “Merry – Go – Round” mette in scena uno psicodramma barocco attraverso la video scultura: tra l’oscurità e un fascio di luce emergono i corpi sfocati e fissati in tableau vivant, della compagnia del circo sonnambolico Ribera e Velazquez.
Info: Cineclub Fiori di Fuoco – cineclub@libero.it – 348.7667033 – www.leccefilmfest.it