highlights Benevento-Lecce 3-3PERUGIA (di Luca Manna) – Bello, pazzo e vincente. Ancora una volta, il Lecce di Liverani non si smentisce e si conferma squadra per cuori forti, squadra che sa emozionare e che continua a stupire sotto tutti i punti di vista, compresi quelli di una classifica che, a guardarla bene, sembra quasi non essere vera. Dopo 6 campionati di Serie C, tornare in Serie B ed iniziare la stagione in questo modo è una favola degna della migliori raccontate ai bambini per regalare sorrisi e lezioni di vita. Una di queste è sicuramente quella di rimanere umili e non dimenticare mai da dove veniamo ed è proprio per questo che cerco di analizzare il cammino dei giallorossi partendo dalla “C”, anzi dalle “5 C” che lo caratterizzano:

C come coraggio- A questo Lecce non manca mai. Ce ne siamo accorti subito, nella prima giornata a Benevento, quando quasi meravigliati abbiamo visto una squadra senza alcun timore reverenziale e con la voglia di dimostrare che il gap tecnico non era così grande come Stampa ed addetti ai lavori avevano fatto inizialmente pensare. Questo è un Lecce che invece ha coraggio da vendere, che sa giocare sempre a viso aperto, sa cercare il risultato attraverso la prestazione, è capace di puntare su una squadra giovane che non rinuncia all’esperienza di alcuni uomini-chiave, quella di chi, sempre con coraggio, ha cambiato molto con l’intento di accontentare un allenatore che si dimostra partita dopo partita sempre più pronto e consapevole dei mezzi a disposizione.

C come crescita- È proprio la crescita del mister, settimana dopo settimana, ad essere direttamente proporzionale a quella della squadra. Un Lecce che ha iniziato a stupire da subito, ma che inizialmente sembrava potesse accusare gli episodi sfortunati, ma che poi ha man mano acquisito consapevolezza dei propri mezzi, crescendo caratterialmente, oltre che dal punto di vista della manovra. Una rosa rivoluzionata che in poco tempo ha già mostrato miglioramenti evidenti e che ha acquisito partita dopo partita nuovi tasselli sotto moltissimi aspetti. Ed il meglio deve ancora venire.

C come collettivo- Uno dei punti di forza dimostrato dai giallorossi sembra essere il lavoro di squadra, l’aver capito da subito che il gruppo è la prima cosa da creare per costruire una stagione di soddisfazioni. Bravo Liverani e bravi anche i “senatori” in rosa per anzianità in maglia giallorossa ad aver messo da parte l’interesse personale mettendo al primo posto quello per la squadra. Sia in campo, che fuori si ha la sensazione di avere un gruppo di uomini capaci di aiutarsi l’un l’altro e sempre pronti quando chiamati in causa ad aiutare o sostituire un compagno. La prova del 9 è stata la prestazione di Pescara nella quale ogni calciatore ha gettato il cuore dietro l’ostacolo per portare a casa un risultato che sarebbe stato più che meritato; poi l’arbitro ci ha messo lo zampino, ma questo è un altro discorso…

C come classe- Il Lecce è una squadra che gioca bene, lotta e diverte. Ma nel calcio non si può prescindere dai colpi di classe, dalle giocate che sbrogliano matasse. Fra i giallorossi non mancano gli “operai”, ma abbondano anche gli artisti del pallone. Fra questi i primi nomi che vengono in mente sono quelli di Mancosu e Falco, numeri “10” diversi ma capaci di indirizzare le partite con giocate di alto livello e spesso decisive. Pippo da Pulsano poi è giocatore che ama utilizzare sempre il fioretto piuttosto che la sciabola e bisogna ammettere che vederlo giocare quando e in fiducia è una gioia per gli occhi! La classe al servizio della squadra è il fattore in più per raggiungere i risultati sperati e questo Lecce ne ha da vendere non solo nei due citati, ma anche in altri protagonisti magari meno appariscenti.
C come cuore- Chiudiamo col fattore “C”, che più di altri può influenzare le partite e le stagioni: il cuore. Questa è una formazione che fa della voglia di non mollare mai un punto di forza. Partite come quelle di Foggia, Pescara, Cosenza, ma anche col Venezia in casa e la sconfitta immeritata con il Palermo ci hanno mostrato una squadra di leoni, un gruppo di ragazzi che ci mette il cuore fino al 95°. Da tifoso confesso che è un piacere enorme vedere la maglia sudata ed onorata in questo modo e spero realmente che resti il filo conduttore della stagione perchè a quel punto, con coraggio, crescendo settimana dopo settimana, con un collettivo unito, grazie ai colpi di classe e con questo grande cuore questa classifica non sarà mai qualcosa di casuale.

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