LECCE – La sosta di novembre, con quasi un terzo di campionato alle spalle, è il primo momento per tracciare dei bilanci veritieri sul rendimento stagionale. È indubbio che questi primi mesi di Serie B sono stati positivi per il Lecce e per il suo allenatore Fabio Liverani. Quando si tratta di tirare le (prime) somme di questo campionato è pressoché imprescindibile, di questi tempi, l’aiuto della tecnologia e delle statistiche.

L’aggettivo “imprescindibile”, per quanto mostrato nell’inizio di torneo, si personifica (non solo) in Marco Calderoni. Il 29enne è infatti il secondo calciatore ad aver totalizzato il maggior minutaggio, secondo solo al trascinatore di squadra (5 reti e 2 assist) Marco Mancosu. Ben 1240′ per il sardo e 1134′ per Calderoni. Terzo posto a pari merito per gli altri “over 1000 minuti”, ossia Petriccione e Vigorito, entrambi a 1110′.

Chiamatelo Stachanov– Calderoni è il padrone indiscusso della corsia sinistra difensiva. Assente soltanto a Cosenza per squalifica dopo l’espulsione di Pescara, ha giocato tutti i 90′ per 9 volte su 10, che salgono ad 11 gare su 12 se si aggiungono le partite di Coppa Italia contro FeralpiSalò e Genoa. Fatta eccezione per il rosso rimediato all’Adriatico (53′), il terzino di Latisana è uscito anzitempo dal campo soltanto contro l’Ascoli: ammonito al 67′, è stato richiamato da Liverani per tentare il vano assalto finale alla porta di Perucchini con la freschezza di Venuti in zona cross.

La classifica dei cross fatti in campionato (fonte Lega B)

La forza dei numeri– I cross, appunto. Secondo le statistiche ufficiali della Serie BKT, Calderoni è tra i “top 5” crossatori della Lega: 45 traversoni sono piovuti nelle aree avversarie dai piedi dell’ex Novara, quinto in questa speciale classifica, comandata da Bruno Martella del Crotone (64).

La continuità di rendimento e il numero di presenze giovano all’alto valore del dato, emblematico anche vedendo la natura tecnica del gioco che Liverani cerca di imporre: profondità, dialogo nello stretto, impostazione dal basso e forza delle soluzioni da lontano sembrano essere le chiavi tattiche del Lecce. Il dato degli assist non è ancora da top. Comanda Memushaj (Pescara) con 7, mentre il numero 27 del Lecce è fermo a quota 1, con lo zampino messo sul temporaneo 0-2 siglato da Falco in casa del Benevento (3-3 finale). Per precisione, gli assist diventano 2 contando il passaggio decisivo per Palombi contro la FeralpiSalò.

Calderoni spesso raggiunge la zona nevralgica per imbeccare le punte: è un segnale che i salentini sono fluidi nella manovra. Dopotutto, restando nell’alveo dei freddi numeri, il Lecce è il miglior attacco della Serie B (22 reti, una in più del Palermo fresco di vittoria nel big-match contro il Pescara). I meriti di ciò, come spesso erroneamente si può pensare, non vanno soltanto a coloro che finalizzano. Mutuando una tipica frase “politically correct” dell’allenatore medio “si attacca in undici e si difende in undici” si percepisce il perché del buono in casa Lecce. Se tra gli undici però c’è un Calderoni che macina chilometri e cross, ben venga.

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