LECCE – Il talento di Puscas e la classe di Nestorovsky aggiungono quel grammo che basta alla bilancia di Lecce-Palermo per essere dissestata dalla posizione di equilibrio e pendere, con il gol dell’1-2 a cinque giri di lancetta dal termine, dalla parte rosanero. Le statistiche curate da DAZN rivelano una situazione di parità nella conduzione del match, dovuta non ad un soporifero annullamento di forze ma all’incastro di fasi vibranti ed intense con picchi di agonismo da una parte e dall’altra.
I tiri in porta sono stati 4 per parte (12-11 per il Palermo i tiri totali), come pure il possesso palla è stato spartito in 33 minuti a testa. Il Lecce si è trovato davanti forse la squadra più simile a se stessa tra quelle incontrate finora: non solo per la presenza del trequartista (Falletti) dietro alle due punte, ma per la volontà di creare un gioco di qualità attraverso la circolazione rasoterra in velocità che ha contribuito a rendere la partita gradevole con continui capovolgimenti di fronte (22 palle recuperate e 33 perse per il Lecce, 20 e 27 per il Palermo).