LECCE (di Pierpaolo Sergio) – È Simone Palombi l’uomo della provvidenza per i giallorossi e nelle pagelle di Lecce-Venezia è lui a meritarsi il voto più alto.

BLEVE: Quasi spettatore nei primi 45′ in cui non deve praticamente compiere alcun intervento degno di nota. Poco impegnato anche nel secondo tempo, in cui si fa apprezzare per una presa bassa, ma non sembre particolarmente esente da colpe sulla respinta un po’ abbozzata a cui lo costringe la botta di Falzerano e dalla quale nasce il vantaggio ospite con Di Mariano. VOTO: 6

LEPORE: Torna a giocare titolare per la prima volta in campionato. Inizia col piglio giusto risultando tra i più attivi dei suoi, ma spesso predica nel vuoto. Attento anche in copertura. VOTO: 6,5

BOVO: Nuovo esordio in maglia giallorossa dopo 14 anni dall’ultima apparizione. Prestazione senza sbavature, al contrario di qualche compagno di reparto. Tiene botta per quasi 90 minuti e pure questa è una bella sorpresa. VOTO: 6 → (dal 39′ st) VENUTI: s.v.

MECCARIELLO: Alterna buone cose a dormite clamorose. Da alcuni suoi errori si innescano potenziali pericoli per la porta del Lecce non concretizzati solo per la pochezza degli avanti lagunari, come in occasione della palla-gol che Geijo si divora nel secondo tempo a pochi metri dalla porta leccese. VOTO: 5,5

CALDERONI: Probabilmente ha ricevuto l’ordine di non spingere come potrebbe e saprebbe. Si limita a tocchi in verticale lungo linea per Palombi ed a presidiare la fascia mancina. I suoi (pochi) cross stavolta appaiono fuori misura. VOTO: 5,5

PETRICCIONE: Poco mobile e spesso avulso dalla manovra, staziona davanti la difesa a fare da frangiflutti, ma la costruzione del gioco della squadra salentina ne risente. VOTO: 5,5

ARRIGONI: Come il compagno di reparto, girovaga per la mediana senza trovare spiragli buoni per servire gli attaccanti o cambiare fronte del gioco. Esce nella ripresa senza aver lasciato particolari segni sulla gara. VOTO: 5,5 → (dal 19′ st) TABANELLI: Molto fumoso ed impreciso nella maggior parte delle palle che gioca, ma poi inventa l’assist per Palombi del gol del successo che fa esplodere il “Via del Mare” e lo rinfranca delle poche gioie. VOTO: 6

MANCOSU: Si muove molto, ma senza troppo costrutto. Cerca di dare la carica ad un undici che appare per lunghi tratti stanco e spaesato, ma il ruolo in cui agisce per larghi tratti della gara non ne esalta le caratteristiche tecniche. Tenta la via del gol con un paio di conclusioni dal limite in una giornata in cui la precisione non l’ha aiutato. VOTO: 6

SCAVONE: Segna un gol apparso regolare ma annullato dall’arbitro; va a fare densità a centrocampo ma senza troppe idee in fase di possesso palla, fino a quando torna in panca per dar spazio a forze più fresche. VOTO: 5,5 → (dal 19′ st) PETTINARI: Con lui in campo Liverani prova a dare maggior peso all’attacco leccese e crea ottimi spazi per il compagno di reparto Palombi, oltre a qualche apprensione alla difesa lagunare. VOTO: 6

FALCO: Prova a sfruttare i calci piazzati per schiodare il match dallo 0-0, ma non trova la necessaria mira e fortuna. Si accende a fasi alterne ma è comunque suo l’eccezionale assist in occasione del pareggio. VOTO: 6

PALOMBI: Corre in lungo e in largo cercando il pertugio giusto per inserirsi tra le fitte maglie della retroguardia ospite, giocando spesso sul filo del fuorigioco. Finché è solo a tentare di scardinare quella difesa, su di lui il Venezia monta un’ottima guardia e lo costringe ad agire lontano dalla porta. Il secondo tempo lo vede però affiancato da Pettinari e più cercato dai compagni, fino a salire in cattedra e meritarsi la ribalta grazie alla doppietta con cui ribalta lo svantaggio maturato e regala i primi 3 punti al Lecce. VOTO: 8

All. LIVERANI: Altro giro ed altra formazione. Fuori Cosenza, Fiamozzi e Pettinari, propone un turn over forse troppo anticipato in vista degli impegni che attendono in una settimana la sua formazione. Di certo, il Lecce appare più attento a non prenderle che ad attaccare e Palombi gli toglie non poche castagne dal fuoco, siglando un successo in rimonta che appare fondamentale per l’autostima del gruppo. VOTO: 6

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