LECCE (di Italo Aromolo) – La campagna abbonamenti delle squadre di calcio da sempre si nutre delle stesse regole della comunicazione pubblicitaria, ovvero un team d’esperti grafici deve trovare quel connubio perfetto tra parole e colori che colpisca i sensi e susciti un’immediata impressione nel target che si intende raggiungere. Non esiste una ricetta vincente, perché la sensibilità di ognuno va oltre l’immaginazione di qualsiasi pool di creativi secondo il principio base della rèclame per cui la ricezione percettiva è diversa da soggetto a soggetto. Ma, mentre in politica lo slogan è spesso tacciato di vacuità, nel calcio la sua penetranza comunicativa è facilitata da valori puri e universali cui si riferisce, come la passione, la tradizione, la storia e la fede per una maglia: esistendo solo l’emozione di un tifoso che per definizione non conosce secondi fini, è decisamente più facile arrivare al cuore della gente.

Su questi e altri valori si sono basate le campagne abbonamenti dell’U.S.Lecce negli ultimi 15 anni che, a partire dal 2002 e con una breve pausa solo nell’era-Tesoro, hanno avuto il loro laboratorio di idee nel cervello e nella mano del grafico Mario Contaldo. E se sono cambiati i mezzi di comunicazione, dall’era in cui l’unica via diffusione era la cartellonistica stradale e gli opuscoli cartacei fino all’attuale bombardamento informatico che ci permette di accedere più facilmente e apprezzare questo tipo di contenuti, lo stesso non si può dire degli argomenti affrontati.

L’attuale “La fede non va in vacanza” riprende, con la rappresentazione di un tifoso su una sdraio sotto l’ombrellone a prendere il sole sul terreno da gioco, il tema del mare e la domenica di relax leccese su cui era incentrata anche la campagna 2005/’06, tra le più suggestive e pittoresche di sempre: raffigurava due bambini intenti a costruire un “Via del Mare” di sabbia sulla battigia della spiaggia di Torre dell’Orso, con la distesa di acqua azzurra e lo scoglio delle “Due Sorelle” sullo sfondo (foto più in alto nell’articolo).

Il leitmotiv paesaggistico e le bellezze naturalistiche salentine hanno catalizzato l’attenzione anche nella brochure 2016/’17, con un ulivo secolare a dominare una distesa di margherite gialle e papaveri rossi, mentre la pietra leccese ed in particolare lo stile barocco della Basilica di Santa Croce si è prestata all’accattivante campagna abbonamenti 2010/’11, che vedeva la scritta “La nostra fede è scolpita nella nostra storia” incisa sotto la fila di telamoni della facciata principale e addirittura lo stemma dell’U.S. Lecce a sostituire quello di Filippo III di Spagna sopra il portone principale.

Ritorno al futuro – missione 4-3-3” fu uno degli slogan più calzanti: attraverso il titolo della celebre pellicola di Robert Zemeckis si voleva cavalcare l’onda lunga dell’entusiasmo per il ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina del Lecce (estate 2006), alludendo ai fasti della salvezza in Serie A conquistata sotto la guida del tecnico boemo appena 2 anni prima.

Nelle campagne abbonamenti del Lecce non sono mancate tematiche come storia e folklore linguistico-musicale: nell’anno del centenario, la vignetta raffigurava un’ipotetica linea del tempo formata dalle rappresentazioni di calciatori di epoche via via più moderne – partendo dai pionieri di inizio Nocecento fino a Souleymane Diamoutene – accompagnati dal claim “Anni cento, fede una”.

Nel 2008/’09, invece, dietro all’imperativo ”Amala e difendila” si nascondeva non troppo velatamente la potenza emotivo-comunicativa del omonimo refrain musicale del brano dei Sud Sound SistemLe radici ca tieni”: in quel caso il riferimento era alla terra salentina, in questo alla maglia giallorossa.

Il concetto di legame viscerale con il Lecce nella carne, oltre che nello spirito, è stato ben iconografato dal celebre tatuaggio che Fabrizio Miccoli si fece realizzare sulla spalla sinistra e che raffigurava il logo dell’U.S. Lecce per la campagna di fidelizzazione nella stagione 2013/’14, di cui il Romario del Salento fu testimonial all’insegna del motto Perché il Lecce è sulla pelle”.

La simbologia ha trovato il suo momento di gloria persuasiva nella figura del lupo, che più di tutte ha fatto presa nella stagione 2015/’16 con il titolo “Nella tana lupi” fino ad ispirare una linea commerciale di prodotti ufficiali: l’immagine dell’animale simbolo della città capoluogo del Salento nel cui istinto predatore ogni tifoso si poteva identificare per fare del pubblico leccese un branco pronto a sbranare ogni avversario sportivo potè all’inizio sembrare un po’ ardita, ma alla lunga si rivelò incisiva ed efficace.

Di seguito la gallery con le brochure delle campagne abbonamenti del Lecce fino alla stagione 2003/’04, in ordine cronologico:

 

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