LECCE (di Gianmarco Carrà*) – Oggi vi racconto una storia, una di quelle storie che mi hanno fatto capire l’importanza della vita al di là di un cocktail superalcolico. Vi parlo di un progetto che, finalmente, per la prima volta a Lecce mette al centro dell’attenzione noi giovani, al di là del pensiero di qualche adulto che ha sempre criticato la mia generazione senza far nulla di concreto. Oggi vi parlo del coraggio che mi ha portato a metterci la faccia, al di là delle critiche, per almeno tentare di arginare il fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovani.

Qualche mese fa entravo nel Comando della Polizia Municipale di Lecce per la prima volta, non per ritirare uno scooter sequestrato, non per ritirare la patente dopo qualche mese di fermo per aver bevuto un cocktail in più, ma entravo insieme ai rappresentanti della Confcommercio e del Comune di Lecce, con la mia preside e con qualche professore per un tavolo di coordinamento che aveva come oggetto “L’abuso di alcol tra i minori“. Lo ammetto, mi faceva sentire in imbarazzo avere gli occhi puntati del comandante dei Vigili Urbani e della massime istituzioni della mia città: ero il più giovane, sia per età anagrafica, che per esperienza, ma allo stesso tempo avevo l’onere e l’onore di rappresentare i giovani leccesi, fruitori della movida del sabato sera, all’interno di una sede istituzionale.

mi piace alcolicoNon trovavo giustificazioni da dare nel sentir dire che il fenomeno dell’abuso di alcol tra i minori si stava diffondendo a macchia d’olio, nel sentir leggere determinati dati, nel sentir dire che siamo una delle generazioni che fa un grande uso di sostanze stupefacenti. È stata una sensazione mortificante ma non provavo senso di vergogna per quella generazione, la mia generazione, che tra qualche anno sarà la futura classe dirigenziale del nostro paese… Insieme ai partner già citati, sentivamo la necessità di dar vita a un progetto ambizioso ma, allo stesso tempo, difficile da realizzare; un progetto che mettesse per la prima volta al centro dell’attenzione i giovani. Noi giovani, che molto spesso veniamo etichettati dai “grandi” come la “generazione dell’alcol e della droga” quando, forse, sono proprio alcuni di loro che non ci hanno mai insegnato a fare prevenzione ed a farci capire cosa stavamo sbagliando.

Abbiamo così dato vita a un progetto dal nome strategico “Mi Piace Analcolico”, un progetto che nelle ultime settimane è stato sponsorizzato nella mia scuola, il Liceo Scientifico “C. De Giorgi, in occasione delle diverse iniziative che sono state avviate tra cui la lodevole assemblea d’istituto che si è svolta lo scorso 26 marzo, presso la succursale del nostro istituto dove, grazie alla Polizia Municipale, alla Confcommercio rappresentata da Eros Rollo e Danilo Stendardo, ed alla disponibilità di alcuni barman qualificati abbiamo avuto la possibilità di preparare e di degustare dei cocktail analcolici con lo stesso sapore e nome di quelli alcolici, ma con un obiettivo diverso.

Il risultato? Un inaspettato successo tra tutti i “degiorgini” e, anche, professori presenti che si sono approcciati per la prima volta nella loro vita a questi “nuovi” cocktail e che, probabilmente, non avrebbero mai avuto modo di assaggiare se questo progetto fosse rimasto chiuso nella sala riunione della Polizia Municipale dove si sono susseguiti i diversi incontri di questi mesi. Siamo solo all’inizio di un percorso che sta portando un miglioramento riguardo l’uso di alcool tra i minori. Per adesso, mi ritengo estremamente soddisfatto e orgoglioso del percorso che ho intrapreso.

* Rappresentante d’Istituto al Liceo “C. De Giorgi” di Lecce

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