pagelle-lecce-regginaLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Nelle pagelle di Lecce-Reggina a meritare i voti più alti tra le fila giallorosse sono gli autori dei tre gol, Giuseppe Torromino, Simone Ciancio e Radoslav Tsonev, insieme ad altri calciatori che non hanno fatto centro, ma che hanno disputato una prova maiuscola. Si tratta di Marco Mancosu e Matteo Di Piazza, trascinatori di una squadra che ha rischiato di finire clamorosamente ko in casa, ma che ha avuto la forza ed il carattere di ribaltare lo 0-2 iniziale in meno di venti minuti. Da rivedere la difesa che stavolta ha visto in Davide Riccardi l’elemento meno brillante del match, come pure un Sasà Caturano irriconoscibile.

PERUCCHINI: Subisce due gol ma ne evita un terzo su un retropassaggio suicida di Riccardi che lo costringe ad uscire alla disperata su Bianchimano. L’attaccante reggino lo beffa in altre due occasioni, ma responsabilità dirette non se ne ravvisano. VOTO: 6,5

lepore-e-tsonevLEPORE: Inizia sbandando e non poco nel tentativo spesso vano di arginare le incursioni degli ospiti lungo la fascia destra da lui presidiata. Cresce col passare dei minuti e si fa apprezzare per il consueto dinamismo che concede alla formazione leccese, cercando la via del gol e gli assist per Di Piazza prima e Caturano poi. VOTO: 6

COSENZA: Anche il roccioso difensore reggino va in sofferenza nei primi venti minuti del match, salvo poi raddrizzare il timone e riprendere il controllo della difesa leccese. Non bada a fronzoli quando c’è da gettare il pallone in tribuna e chiude le falle che altri creano in area di rigore. Non disputa la sua migliore partita con la maglia giallorossa. VOTO: 6

RICCARDI: Forse i troppi elogi gli hanno fatto male. È l’uomo meno brillante della gara e vive una serata di grande sofferenza sull’imprendibile Bianchimano che lo mette a dura prova in estenuanti duelli aerei, finte e controfinte per smarcarsi e giocare sul filo del fuorigioco, oltre all’uscire dall’area di rigore per gli scambi rapidi palla a terra con i compagni. Prova a metterci una pezza qua e là, ma troppo spesso viene travolto dalla vena dell’attaccante amaranto che vince nettamente la sfida. VOTO: 5

esultanza-di-piazza-lecce-reggina-3-2CIANCIO: Sceglie il modo più spettacolare per segnare la sua prima rete con addosso la casacca del Lecce. La botta da ventuicinque metri che si insacca alle spalle di Cucchietti lo ripaga di tanta panchina e un po’ di malasorte legata agli infortuni che lo hanno frenato in quest’avvio di torneo. Lungo l’out mancino viaggia a meraviglia e si fa apprezzare anche per alcuni recuperi in difesa (dove si dimostra il più reattivo e lucido) che innescano le ripartenze dei padroni di casa. VOTO: 7

ARMELLINO: Non il miglior Armellino nella prima mezz’ora di partita in cui si perde con troppa leggerezza il diretto avversario nei raddoppi sulla fascia sinistra della Reggina che mettono a ferro e fuoco la retroguardia salentina. Come Cosenza, cresce pian pianino e mette al servizio della squadra centimetri e muscoli su un terreno pesante ed infido. VOTO: 6

ARRIGONI: Ormai ci sta abituando a questo genere di prestazioni tutta grinta e concentrazione. Non perde mai la bussola e chiude con tempismo sui portatori di palla avversari. Il fondo allentato e la palla viscida gli creano qualche problema in fase di appoggio e le reprimende di mister Liverani, ma si tratta di piccolezze che non intaccano il valore complessivo della sua gara. Proprio da un pallone da lui recuperato sulla trequarti nasce il primo gol dei salentini. VOTO: 6,5

MANCOSU: Era in dubbio alla vigilia della sfida per via delle non perfette condizioni fisiche che lo avevamo costretto a saltare l’impegno di Siracusa. Gioca invece per tutta la gara e lo fa alla sua maniera, cioè alla garibaldina, con contrasti rudi a centrocampo, incurisioni per vie centrali, rapide ripartenze ed un paio di occasioni per segnare che non sfrutta solo per questione di centimetri. Elemento dotato di grande senso tattico e prezioso per ogni allenatore. VOTO: 7

radoslav-tsonevTSONEV: Evidentemente ci ha preso gusto a segnare belle reti. Liverani aveva detto di aspettarsi un gol su punizione e lui lo ha subito accontentato con un’esecuzione dal limite dell’area che ha fatto esplodere lo stadio di gioia per il risultato ribaltato in diciannove minuti. Una marcatura elegante, importante, a coronamento di una prestazione generale ancora di spessore. VOTO: 7 —> (dal 29’st) CATURANO: Una ventina di minuti in campo lasciano un’immagine sbiadita del bomber che tutti conosciamo. Sfiora il gol che avrebbe chiuso la contesa senza patemi, ma se ne divora almeno altri due e palesa uno stato di forma più che precario. Esce zoppiccando per un problema ad un ginocchio. VOTO: 5

TORROMINO: Ha soprattutto il merito di mettere a segno la prima rete del Lecce che riapre il match dopo la tremenda mazzata della doppietta di Bianchimano. Un gol che dà la scossa a tutti i suoi compagni e che accende la scintilla per una rimonta clamorosa e spettacolare. Poi spreca qualche pallone di troppo e viene sostituito per infortunio. VOTO: 7 —> (dal 18’st) DRUDI: Ottimo l’approccio alla partita da subentrante. Col suo ingresso in campo il Lecce passa ad un assetto tattico più guardingo con tre centrali di ruolo. Buone alcune chiusure e non disdegna anche gli inserimenti su palla inattiva. VOTO: 6,5

matteo-di-piazza-vs-regginaDI PIAZZA: Gli manca solo il gol (e di occasioni ne ha avute tante, compreso un gol annullato per fuorigioco inesistente sullo 0-0) in questa partita giocata da leone contro avversari che lo aizzano in ogni modo, riuscendo a farlo innervosire e rischiare il cartellino per un accenno di reazione su Di Filippo. Una pecca su cui deve lavorare molto perché conferma di essere un calciatore in grado di fare reparto da solo, di essere dotato di grande tecnica e velocità, con numeri da categoria superiore, ma che non deve cadere in certi tranelli. Suo l’assist per Torromino dell’1-2. VOTO: 7 —> (dal 37’st) PACILLI: Al contrario di Drudi, il suo approccio alla gara è pessimo. Mandato in campo per tenere palla e far salire la squadra alla ricerca della rete che avrebbe chiuso la contesa, finisce con l’incartarsi spesso in dribbling inutili e appoggi sbagliati. Protesta con l’arbitro per falli che non subisce e conferma di non attraversare un momento brillante. VOTO: 5

All. LIVERANI: I primi venti minuti concessi ad una Reggina che aveva preparato a puntino la partita hanno rischiato di compromettere il gran lavoro svolto finora. Un’eventuale ko interno avrebbe riaperto il discorso promozione, nonostante si sia ancora a novembre e, soprattutto, avrebbe ridato fiato alle speranze di Catania e Trapani. Per fortuna la sua squadra si è scrollata di dosso l’incomprensibile apatia iniziale ed ha saputo ribaltare il risultato con una prestazione tutta cuore e rabbia che la dice lunga sul carattere che questo gruppo ha. Se si può godere il recupero psicofisico di Tsonev e Ciancio, deve al più presto usare la bacchetta magica di cui pare dotato per altri elementi come Caturano e Pacilli che sembrano momentaneamente smarriti. VOTO: 6,5

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