fabio-liveraniLECCE (di Gavino Coradduzza) – Liverani è soddisfatto per la prestazione di buon spessore anche se un solo punto non rende giustizia ad una squadra, il Lecce, che ne meritava tre abbondanti… Grande partita nella sostanza, quella dei giallorossi; specialmente nella ripresa, giocata con totale dedizione alla causa, ma anche con qualche errore inatteso sotto la porta avversaria. Liverani ripropone Pacilli come rifinitore ed ispiratore alle spalle del duo Caturano-Di Piazza; il furetto (abruzzese-viterbese) corre su tutto il fronte pressando su qualunque avversario porti palla; e anche sul portiere: corre da matti, ed anche con tanto giudizio. Mancosu fa il pendolare sulla sinistra del centrocampo, un po’ a corrente alternata, ma riservandosi un secondo tempo da serie superiore; sparge qua e là lampi di saggezza calcistica giovandosi di buona copertura alle spalle…

formazioni-akragas-lecceL’Akragas è squadra arcigna, o almeno così pare nel corso della prima frazione di gioco. Scorrono i minuti senza che la cronaca si arricchisca di spunti rilevanti; non resta dunque che tirare qualche somma su un primo tempo giocato più dal Lecce che dagli avversari, ma non al punto di far spellare le mani agli oltre ottomla sugli spalti, mentre le squadre scompaiono nel tunnel dello spogliatoio per l’intervallo… Le situazioni di emergenza per i siculi sono assommabili a qualche bordata giallorossa andata puntualmente ad infrangersi sugli stinchi, sulla pancia o sulle natiche dei suoi difensori, un paio di provvidenziali parate del portiere Vono, il tutto inframmezzato, abbastanza raramente, da qualche scorribanda ospite su una delle quali, proprio allo scadere, Perucchini è stato esemplare nel rimuovere pallone e ragnatela dall’incrocio dei pali… Lecce non fantasticamente in palla, dunque, non svogliato, ma certamente a livello medio di incisività. Le due punte tuttavia si fanno attendere… Quarantacinque minuti impreziositi, se così si può dire, dai fantasiosi spunti di Pacilli e dalle ordinate iniziative di Mancosu; il resto è da medicre livello…

di-piazza-lecce-akragasRientra in campo un Lecce più deciso, più consapevole dei propri mezzi; si giova sin dall’avvio della “benvenuta” mobilità delle due punte; arriva anche un gol e con esso il logico annullamento per indiscutibile fuorigioco. Ma è un Lecce con più anima, voglia, decisione. Tuttavia pare proprio che tutto ciò non valga a schiodare lo zero a zero. Liverani prova allora con i cambi: per primo Tsonev che va in campo senza apportare beneficio alcuno (Liverani provvederà più tardi a sostituirlo). Caturano e Pacilli, quest’ultimo spremuto fino all’osso, escono per far posto a Torromino e Costa Ferreira; constatato che con le percussioni rigide si ottiene poco o niente, si prova con la fantasia dei neo-entrati; ma è Mancosu, ancora lui, a tirar fuori dalla personale cornucopia due o tre perle di pregevole fattura: palla colpita di collo esterno destro e spedita a demolire l’incrocio dei pali della porta siciliana; ed è ancora il suo destro, ed ancora dal limite, a far scorrere brividi lungo la schiena di Vono; ma il gol non arriva… L’Akragas barcolla, ondeggia sotto la veemente sfuriata giallorossa, ma non cade…

mischia-lecce-akragasIl secondo tempo del Lecce riscatta ampiamente una certa insipienza dei primi 45 minuti; è un Lecce trasformatosi in una sorta di martello da fabbro: colpisce, colpisce a ripetizione, ma il ferro avversario non si flette, non si piega e la comprensibile stanchezza rischia di far commettere brutti errori… Sull’ennesima, entusiasmante galoppata di Mancosu che attraversa il campo longitudinalmente seminando diversi avversari, l’Akragas resta in dieci uomini perchè questo Mancosu lo si ferma soltanto falciandolo e Vicente lo sgambetta ricevendo il cartellino rosso; ma siamo agli sgoccioli, anzi, al triplice fischio con il grosso rammarico di non veder punito con il calcio di rigore un netto fallo di affossamento ai danni di Di Piazza e l’incredibile errore di mira (ripetuto un paio di volte) del numero 9 giallorosso a tu per tu con il portiere ospite. Pareggiare dopo una gagliarda prestazione può sembrare deludente, ma sarebbe stato peggio vincere dopo aver deluso i tifosi…

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