lecce-trapani-esultanzaLECCE (di Gavino Coradduzza) – “Fuori le palle…” urlava a tutta voce la Curva Nord in avvio di partita; ma non era una esortazione a spedire la palla, come si dice, in tribuna; quelle palle, almeno per l’intero secondo tempo, sono venute furi, eccome al Lecce! Sotto questo profilo si è dunque trattato di una “bella” vittoria della squadra di Saverio Sticchi Damiani (calma, presidente).

roberto-rizzo-vs-trapaniMister Rizzo schiera il tridente d’attacco con Caturano (confusionario ed impreciso quanto mai) centravanti, con Di Piazza e Torromino molto, molto,molto larghi sulle corsie laterali. Il Trapani non è il Francavilla e lo fa capire dopo pochi minuti tenendo in allarme il pacchetto difensivo giallorosso dove il solito Cosenza giganteggia, costretto a coprire anche le frequenti svagatezze di Drudi. Il centrocampo sembra non saper che fare della palla: nessuno si propone, i suggerimenti per le punte navigano nel niente, non si riesce ad inventare qualcosa che si erga oltre una “aurea mediocritas” mentre, ma parliamo ancora della prima frazione di gioco, Caturano e Di Piazza fanno gli stessi movimenti e si pestano i piedi… L’ex attaccante del Foggia, rigidamente confinato in zona fallo laterale, sembra un teorema indimostrabile; l’istinto da prima punta lo spinge a centroarea dove, oltre a Caturano, ci sono i due centrali trapanesi: un casino disorganizzato… Ed infatti i siciliani non corrono rischio alcuno mentre giocano e riescono ad insidiare Perucchini in più di una circostanza.

lecce-trapani-torrominoVisto l’andazzo, Mancosu intuisce che una buona svolta può derivare dal tiro dalla media distanza e lui ci prova ma, per ora, è lunico a tentare. A malincuore si deve ancora sottolineare la evanescenza di Drudi, più sollecito nel poggiare palla all’avversario o mandarla fuori campo, che nel servire i compagni come Dio comanda… Al termine di tutto ciò, cioè allo scadere del primo tempo, cala sul campo l’angelo risolutore sotto le sembianze di Giuseppe Torromino: straordinario nel percorrere palla al piede l’asse lungo dell’area di rigore siciliana, inventando da una ventina di metri un destro terrificante che gonfia la rete: si tratta del primo ed unico tiro vero della partita, ma che tiro, ragazzi!
La ripresa si avvia con due piccoli capolavori ed una idiozia inaccettabile: Armellino infila palla in uno splendido corridoi dove Di Piazza si invola, palla al piede, e batte Furlan sul primo palo: autentico guizzo da prima, primissima punta, rovinato dallo stesso giocatore un paio di minuti più avanti allorchè, come un ragazzino inesperto, reagisce platealmente ad un fallo subìto e giustamente becca il “rosso”.
espulsione-di-matteo-vs-trapaniA questo punto inizia lo “show” del signor arbitro Robilotta; “signore” nel significato maschile del termine: una inadeguatezza ad assolvere i compiti di un arbitro, tale da scatenare le ire di Saverio (notoriamente molto pacato e rispettoso) e dei circa ottomila sugli spalti. Non potendo espellere gli spettatori , quest’uomo (in) nero imperversa in campo e spedisce sotto la doccia prima il team manager Claudio Vino e poi pure il presidente giallorosso.
Il Trapani, in superiorità numerica, fiuta la rimonta, si procura un calcio di rigore ben trasformato da Murano ed aumenta il peso in attacco inserendo il torello Evacuo ed il sempiterno Reginaldo: Non serve a niente: sia pure con 45 minuti di ritardo, i ragazzi di Rizzo, applicano alla lettera l’invito iniziale della tifoserie, talchè le famose “palle” vengono fuori e si vedono: eccome se si vedono…
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