totti-sicignanoLECCE (di Italo Aromolo) – Domenica prossima alle ore 18.00 il mondo del calcio si fermerà per rendere omaggio a Francesco Totti, che disputerà la sua ultima partita con la maglia della Roma. La sensazione è che sarà lui a mancare al nostro calcio e non viceversa, perché il capitano giallorosso ha segnato un’epoca che si chiude proprio con la sua uscita di scena, in un contesto profondamente mutato dove non sembra esserci più spazio per qualità umane e tecniche simili alle sue. La fine dell’ultimo numero dieci lascia il vuoto d’un esempio per tutti: esempio per i calciatori, a non farsi infatuare dai galloni lucidati dai procuratori e prontamente sborsati dalle milionarie società-aziende per difendere i valori romantici della propria terra e della propria maglia, in cui il più piccolo successo vale più di qualunque altro perché sentito e realmente di appartenenza. Esempio per i tifosi, per cui rispecchia la concezione di passione che tutti predicano ma in pochi autenticamente applicano: quella non di idolatrare il primo bomber che segna, ma intonare un coro solo per chi sa identificarsi con la squadra e con la città, perché egli soffre per lei quanto chi sugli spalti e come loro non la tradirebbe mai. Esempio per gli avversari, perchè se nel mondo degli sfottò e dei vituperi ottusi per antonomasia laziali e romanisti, leccesi e baresi, juventini, milanisti, interisti, tutti ma proprio tutti all’unisono riconoscono la grandezza di questo mito e si alzano per battergli le mani, vuol dire che al di là delle barriere esistono ideali comuni che racchiudono il senso del calcio e della passione quotidiana di noi tifosi e addetti ai lavori: e questi si sintetizzano perfettamente nel nome, nel cognome e nella carriera di Francesco Totti.

Ripercorrendo la storia di Totti da avversario contro il Lecce, anche noi de Leccezionale vogliamo rendere un tributo al calciatore giallorosso.

totti-lecceTOTTI E IL LECCE – Il Lecce è sempre stata una delle vittime preferite di Francesco Totti. Dal 1994, quando lanciato da Carletto Mazzone lo affrontò per la prima volta, fino al 2011, anno dell’ultima sfida contro la squadra di Eusebio Di Francesco (2-1 all’Olimpico), Totti ha affrontato la formazione salentina per 15 volte andando a segno in ben 10 occasioni e realizzando 1 assist. Si tratta della seconda media-gol a partita (0,66) più alta tra tutte le avversarie affrontate in carriera dal “Pupone”, dietro soltanto a quella del Bari (castigato 12 volte in 13 occasioni) tra le squadre affrontate almeno dieci volte.

E in queste partite è successo quanto basta per riassumere il Totti uomo e calciatore: rabbia ed espulsioni, come quella per un faccia a faccia con Rubén Olivera nella sfida dell’ottobre 2010 (Roma-Lecce 2-0); magie, come il tacco incrociato (in foto) in un Roma-Lecce 3-2 deciso da una sua doppietta; invenzioni e “cucchiai”, come quello realizzato nel 3-0 a Lecce (2008) ma soprattutto quello clamorosamente fallito su calcio di rigore nella sfida del 22 settembre 2004, passata alla storia per il portiere leccese Vincenzo Sicignano che ebbe la freddezza di rimanere al centro della porta ritrovandosi comodamente il pallone tra le mani (Roma-Lecce 2-2). totti-tacco-lecceC’è poi il Totti che ha punito il Lecce di testa, non propriamente la sua specialità (Roma-Lecce 5-1 nel 2001), e quello che non ha fallito nei rigori, questa sì, realizzati in ben 4 occasioni nelle gare contro la formazione salentina.

Tutto cominciò il 21 settembre 1997, con uno stop di petto e tiro al volo insaccato alle spalle di Fabrizio Lorieri: fu il primo gol di Totti contro il Lecce, quando sulla panchina della Roma che s’imponeva 3-1 sedeva Zdenek Zeman. E tutto finirà domenica, quando ripensando a queste emozioni anche il Lecce e tutti i suoi tifosi renderanno onore a quello che è stato uno dei più grandi avversari di sempre.

 

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