esultanza-lepore-dopo-gol-al-francavilla-2LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Amare per i giallorossi le pagelle di Virtus Francavilla-Lecce, gara che valeva per il 28° turno del campionato di Lega Pro – Girone C. La formazione di Padalino torna a casa con un pugno di mosche in mano, sconfitta da un avversario che ha vinto soprattutto sul piano della grinta. La gara è stata condizionata dal forte vento che ha ulteriormente complicato l’ambientamento di Lepore e compagni su un manto erboso in sintentico già di per sé infido e poco incline a permettere il gioco arioso che il Lecce predilige. La trappola del nervosismo ha poi fatto sì che la compagine ospite non ragionasse e non sfruttasse i 5 minuti avuti a disposizione di superiorità numerica, vanificata dal rosso diretto a Torromino. Un’occasione sprecata per mandare un chiaro messaggio alle concorrenti dirette per la promozione.

PERUCCHINI: Subisce altri due gol e sui almeno uno dui questi non appare propriamente immune da responsabilità. Sulla prima rete di Prezioso vede la palla pèartire in ritardo e passare attraversion una selva di gambe dei compagni rimasti colpevolmente fermi fino alla botta da fuori area, sulla rete di Abruzzese che spizza la palla su calcio di punizione da centrocampo appare leggermenrte in ritardo nel tuffo. Nel mentre si distingue solo per un volo all’incrocio dei pali per dire di no ad un tiro a giro di Alessandro e sulla bella chiusura su Nzola arrivato tutto solo davanti a lui. VOTO: 5,5

CIANCIO: Inizia benino la sua gara alternando la fase di spinta a quella di contenimento con disinvoltura. Atteggiamento che però svanisce nella ripresa, quando annaspa come tutti gli altri suoi compagni a rincorrere il pallone senza trovare mai la giusta misura nei cross e negli appoggi. VOTO: 5,5

antonio-giosaGIOSA: In avvio di match fa correre più di un brividio lunga la schiena dei propri tifosi a causa di interventi scomposti o in ritardo sul temutissimo Nzola. Col passare dei minuti, però, trova le giuste misure e mette la museruola al franco-angolano. Tra i più lucidi in una gara in cui il Lecce ha palesato fin troppa furia cieca. VOTO: 6

COSENZA: Solita grinta e tanto carattere lì dietro in difesa dove concede il minimo sindacale agli avversari. Non trema davanti alla rapide discese dei ragazzi terribili di Calabro e prova a farsi apprezzare pure in avanti quando si tratta di sfruttare le palle inattive che capitano. VOTO: 6

AGOSTINONE: Altra prestazione incolore in cui lascia pochissime tracce della sua presenza. Ancora scarsa l’intesa con Doumbia lungo la fasca mancina e pressochè nullo il suo apporto in fase offensiva. VOTO: 5

esultanza-torromino—> (dal 78′) TORROMINO: Come sembra lontana la serata di gloria vissuta nel match d’andata in cui annichilì la Virtus con una tripletta… Mandato in campo per rivoluzionare il Lecce e renderlo a trazione anteriore, la sua partita dura appena 10 minuti, il tempo per procurarsi una punizione dal limite calciata sulla barriera e per scalciare ingenuamente un avversario e beccarsi un’espulsione diretta che venifica le speranze leccesi di recuperare lo svantaggio. La reazione avuta dopo il cartellino rosso mostratogli dall’arbitro potrebbe peggiorare la sua posizione in termini di sanzioni dfisciplinari. VOTO: 4

MANCOSU: Pomeriggio stranamente incolore per uno dal suo temperamento che, evidentemente, non ha saputo adeguarsi agli anomali rimbalzi del pallone sul sintetico del “Giovanni Paolo II”. Si fa notare per una bella conclusione spiovente che nojn inquadra lo specchiio della porta di un nonnulla, ma poi deve alzare bandiera bianca per un infortunio muscolare che lo fa uscire dal terreno dui gioco imprecando. VOTO: 5,5

—> (dal 64′) TSONEV: Parecchi passi indietro dalle ultime apparizioni in squadra. Perde palloni su palloni e, con uno sciagurato appoggio all’indietro, ne in particolare regala uno al Francavilla che stava per mandare in gol Nzola. VOTO: 5

ARRIGONI: Lento, macchinoso, puntualmente anticipato da chiunque tra i padroni di casa gravitasse nella sua zona di competenza. Non innesca mai le punte e non dà copertura alla difesa. Tuttavia Pdalino lo lascia in campo fino al 95°. VOTO: 5

COSTA FERREIRA: Forse era l’unico a potyersi adattare alla meglio su quella superficie tanto ostica per il lecce avendio giocto con l’Entella che ha un campo in sintetico come la Virtus Francavilla. Inizia infatti col piglio giusto la sua gara e sembra il solo in grado di impensierire la retroguardia biancazzurra con rapidi inserimenti e conclusioni pericolose. Col passare dei minuti, anche lui finisce però con lo spegnersi e ad allinearsi con la condotta di gara generale dei giallorossi. VOTO: 6

—> (dal 78′) MARCONI: La mossa della disperazione di mandare in campo lui e Torromino da parte di Padalino bnon sortuisce effetto alcuno. Non tocca un pallone e si fa nortare solo a fine match, quandio esce dal campo battibeccando con un avversario. VOTO: S.V.

DOUMBIA: L’arcigna guardia montata su di lui ne ha fortemente limitato la pericolosità, riportandolo sui livelli dui qualche mese fa. Soprattutto nel secondo tempo, in cui il Lecce ha fatto un’immane fatica ad adeguarsi a giocare controvento, ed in cui è stato scarsamente servito dai compagni. Neppure lo spostamento sulla fascia destra nel finale di match è servito a modificare l’andazzo dell’incontro. VOTO: 5,5

CATURANO: Il peggio (inteso come noie fisiche) se l’è messo alle spalle e, contro la compagine di Calabro, è stato di nuovo schierato al centro dell’attacco giallorosso da titolare. Non è stata, tuttavia, la partita ideale per tornare micidiale sotto porta ed ha dovuto sgomitare non poco con i difensori francavillesi. Ruvido il duello con Abruzzese che lo conosceva bene e che ha visto l’ex giallorosso esultare per un gol segnato. VOTO: 5,5

checco-leporeLEPORE: Al “Giovanni Paolo II” è tornato a giocare da titolare dopo lungo tempo in una gara particolarmente importante per il suo Lecce. Si è guadagnato una menzione speciale negli annali del calcio giallorosso per aver segnato la rete numero 3500 in campionato della formazione salentina, ma l’amarezza per la sconfitta con cui torna a casa la truppa di cui è il capitano difficilmente può essere mitigata dal dato statistico. Generoso, ma impreciso, soffre il fondo non erboso e si perde in una serie di traversoni troppo lunghi o troppo corti puntuali prede delle retroguardia avversaria. Da segnalare la gran traversa colpita con un tiro da centrocampo nelm primo tempo col risultato ancora fermo sullo 0-0 che grinda ancora vendetta. VOTO: 5,5

All. PADALINO: Temeva questa trasferta e aveva messo in allerta i suoi ragazzi. A complicare maledettamente i piani portati avanti per tutta la settimana c’è stato però un nemico in più oltre al fondo in sintetico: il ventaccio che ha condizionato la manovra di entrambe le squadre, ma in particolare quello del Lecce. Tuttavia, il nervosismo palesato da più calciatori è parso anomalo. Chiaro che i punti pesino il doppio in questo finale di stagione e che di tempo per rimediare ce ne sia sempre meno; eppure, l’antico adagio recita che la calma è la virtù dei forti, ma oggi la compagine giallorossa tutto era tranne che serena. Resta qualche dubbio sui cambi effettuati, non tanto sugli elementi mandati in campo, quanto su chi invece lasciato a brancolare nel buio ed in manifesta difficoltà. VOTO: 5

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