palazzo-de-castro-squinzano-ass-agoraSQUINZANO (di  Daniela D’Anna) – A Squinzano, nella suggestiva cornice del tardo Settecento di Palazzo De Castro, dimora un tempo della casata spagnola De Lemos ma oggi appartenente alla famiglia Metrangolo, è stata presentata ieri sera l’Associazione culturale “Agorà(mail: circoloagora2016@libero.it – facebook: circoloagora2016, presidente Mario Pede; segretario Matteo Caretto). Promossa e costituita da un gruppo di ragazzi del Nord Salento, con sede a Campi Salentina, riuniti in un contesto di promozione sociale che aderisce alla rete Arci. Gli eventi che Agorà intende ospitare vertono su spazi relativi ad appuntamenti culturali e che si estendono dalle iniziative di sensibilizzazione, a quelle di volontariato, passando attraverso la collaborazione con enti pubblici e privati.

Mario Pede

È nata da un’idea estiva concepita in nuce sulla spiaggia, come racconta il presidente Mario Pede (nella foto accanto), il quale aggiunge che la scelta del nome è emblematica e per questo sono rimasti in stand-by per due mesi, “un periodo in cui si è giunti alla consapevolezza che in questo termine si condensano aspettative in tono evocativo e che aprono il panorama della classicità greca, appunto la Piazza, nel contempo adattabile ad ogni circostanza”, come hanno dichiarato i promotori.

di-contrabbando-ennio-ciotta-agoraNell’occasione, Ennio Ciotta, giornalista brindisino che vive a Lecce, ha presentato la sua seconda fatica letteraria, dopo “Street Art”, un saggio di successo, come tende a sottolineare, e che ora si ripresenta con “Di Contrabbando”. La casa editrice è Bepress, una propaggine di Mimesis. L’opera narra la storia del gigantesco e lucroso fenomeno di (mal)costume che racchiude il racconto di un amore vissuto negli Anni Novanta a Brindisi e contestualizzato con una vicenda legata ad un male incurabile.

Ciotta, la sua opera è autobiografica?

Direi di no”.

Come nasce l’idea del libro?

Da due punti di partenza: parlare, appunto, degli anni ’90 a Brindisi quando spadroneggiava il mondo del contrabbando e dall’osservazione dell’allora presente per capire la cronaca, conoscendo la storia”.

A quale pubblico si rivolge la lettura del volume?

A tutti. Conduco dei laboratori nelle scuole e non è casuale perché le maestre e le mamme godono del massimo rispetto nel mondo da me indagato. Poi porto il libro nei Centri sociali e nelle librerie”.

Quale messaggio vuol dare al lettore?

In realtà, nessuno”.

Intanto, ha già in cantiere un altro libro…

Sì, ci sarà il sequel di ‘Di Contrabbando’ e sarà sempre ambientato nello stesso periodo storico, con lo stesso scenario geografico. Poi seguirà un nuovo saggio sulla Street Art”.

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