lepore-dita-al-cieloLECCE (di Luca Manna) – Ogni stagione calcistica racconta storie diverse e scenari differenti. Negli ultimi 4 anni, però, ci eravamo abituati ad un Lecce che costantemente regalava l’impressione di essere fragile sia fisicamente, crollando sempre alla distanza anche per via delle diverse rimonte di cui si è reso protagonista ed effetto delle disastrose partenze (primo anno di Lega Pro a parte), sia caratterialmente mettendo spesso in scena partite da psicodramma sportivo. La squadra di mister Padalino, finalmente, sembra averci portato fuori da questo tunnel che pareva non avere via di uscita. La sconfitta col Matera è sembrata il frutto di una giornata storta, nella quale nulla ha girato bene. Si è ripartiti subito e lo si è fatto in maniera importante. Due partite in cinque giorni, 6 punti, 6 goal fatti, uno subito e soprattutto un Lecce che, pur regalando qualche occasione agli avversari, ha dominato per quasi tutti e 180 i minuti, mantenendo la testa della classifica e riportando tranquillità anche tra i tifosi più “esigenti”. Una totale discontinuità da quanto visto nelle stagioni passate.

mancosu-traversa-con-paganeseEravamo abituati ad una squadra labile dal punto di vista psicologico, forse incapace di gestire le pressioni di un ambiente passionale, ma anche particolare, un gruppo che forse entrava in campo sempre carico a mille, ma che riusciva a scaricarsi alla prima difficoltà finendo per rovinare tutto anche con inspiegabili attacchi di nervi o falli inutili che ci hanno portato ad avere stagioni record dal punto di vista delle sanzioni disciplinari e a perdere partite incredibili che hanno poi compromesso interi campionati. Quest’anno, no e dopo 18 giornate possiamo affermare con una relativa certezza che il Lecce c’è sotto il punto di vista del gioco, della partecipazione totale di tutta la squadra, fisico e, in particolare, caratteriale. Non era facile ripartire dopo una batosta come quella subita contro la squadra di Auteri, ma i ragazzi lo hanno fatto, tappandosi occhi ed orecchie, lasciando da parte le affrettate conclusioni che giravano sui social e portando in campo tutta la loro voglia e bravura.

luca-fiordilinoUn plauso per questo sicuramente va a Padalino che si è fatto scudo per il gruppo e col lavoro psicologico e sul campo ha riportato immediatamente in carreggiata quella fuoriserie giallorossa che sbandava dopo il Matera. Salta subito agli occhi la splendida gestione del parco-calciatori che gli è stato messo a disposizione e chi critica lo scarso utilizzo di alcuni giocatori, dimentica che in questo girone di andata che va a concludersi, oltre agli 11 uomini che consideriamo titolari, l’allenatore foggiano ha reso protagonisti altri come Tsonev, Vutov, Contessa, Drudi, Fiordilino, Doumbia, Bleve e Persano, creando una sana competizione che però non ha intaccato la compattezza di un gruppo che si dimostra sempre più affiatato e valorizzando il grande lavoro fatto dal Ds Meluso in estate.

sasa-caturanoÈ una rosa di primo livello e lo dimostra il fatto che si può rinunciare per due partite a gente come Torromino e Pacilli, segnando 6 goal con uguale facilità, o che si può anche fare a meno di un metronomo come Arrigoni, che comunque va recuperato a tutti gli effetti per la sua capacità di dare equilibrio fra i reparti e filtro alla difesa, senza comunque perdere in qualità in mezzo al campo. Insomma, il Lecce sembra aver trovato con questa nuova guida tecnica e con questo gruppo l’equilibrio che era mancato nelle precedenti stagioni.

lepore-dita-alle-orecchieUna menzione particolare poi deve essere obbligatoriamente fatta per il nostro capitano Checco Lepore che ha raggiunto il traguardo importante delle 100 presenze in maglia giallorossa, festeggiando con una splendida doppietta che, si spera, abbia finalmente spento le inutili ed incomprensibili critiche delle scorse settimane. Inutile continuare a sottolineare l’importanza e la duttilità del capitano che lo rendono un po’ il Florenzi del Lecce, ma è importante rimarcare come finora la sua assunzione di responsabilità nei confronti della piazza, rischiosa e spaventosa per via del recente passato di altre figure anche più famose e “importanti” di lui, sia stata per il momento un successo. Se questo gruppo sta macinando punti e risultati lo si deve anche alla guida in campo e negli spogliatoi che spesso è rappresentata da colui che indossa la fascia di capitano.

La strada da percorrere è lunga e difficile, ma la si può affrontare con un pizzico di serenità in più dopo questa doppia prova del nove superata. Sabato alle ore 14:30 ennesimo banco di prova sul difficilissimo campo della Fidelis Andria; ma sappiamo che i nostri beniamini daranno tutto e lotteranno, 90 minuti e poi altri 90, da qui a maggio, fino alla fine!

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