MELFI (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di Lecce-Catanzaro vedono nuovamente brillare Salvatore Caturano, Giuseppe Torromino, Marco Bleve e l’esordiente dal primo minuto Mirko Drudi autori di una prestazione maiuscola che ha permesso ai padroni di casa di allungare a 4 il filotto di vittorie consecutive e riprendersi la vetta della classifica del Girone C di Lega PRO. La squadra di Pasquale Padalino ha regolato quella di Mario Somma con una condotta di gara attenta, anche se è apparsa meno brillante delle precedenti uscite. Di sicuro avranno influito l’impegno così ravvicinato, ad appena tre giorni dal successo a Melfi, ed il girovagare per strutture sportive a causa del maltempo con poco tempo per allenarsi bene. Tuttavia, capitan Lepore e compagni hanno confermato di essere un gruppo unito e votato al sacrificio, stringendo i denti nel momento di maggior pressione degli ospiti e colpendo con mortifera precisione nelle fasi decisisive del match. Giusto godersi la vittoria su un Catanzaro mai domo e che ha chiuso in 10 per l’espulsione di Prestia, ma in difesa c’è ancora da oliare i meccanismi. All’orizzonte c’è già la Casertana e se l’appetitto vien mangiando…
BLEVE: Si conferma sui livelli della scorsa gara. La maglia da titolare gli dà carica e voglia di mettere in difficoltà il suo allenatore nelle scelte future su chi dovrà difendere la porta del Lecce. Intanto palesa una freddezza eccezionale davanti agli attaccanti calabresi che vanno al tiro più volte ma trovano in lui una barriera insormontabile, come pure maturità nel gestire la palla senza farsi prendere da smanie di rinvii affrettati o lanci lunghi. VOTO: 7
VITOFRANCESCO: Il suo compito lo svolge sempre con diligenza ed accortezza. Dalle sue parti gli esterni catanzaresi si vedono poco, ma non si spinge in avanti come in altre occasioni anche perchè, quando lo fa, spesso i suoi compagni lo ignorano, preferendo giostrare sull’out sinitro. VOTO: 6
DRUDI: Gioca una partita impeccabile alla sua prima da titolare. Gli attaccanti ospiti vengono fermati, murati, tallonati e sovrastati da lui in quasi in tutte le occasioni da rete create. Deve fare gli straordinari su un ispiratissimo Tavares che però esce esausto dalla contesa. Nella linea arretrata dei salentini si dimostra il più pimpante e reattivo. VOTO: 7.5
COSENZA: Continua a vivere un momento di non eccessiva brillantezza perdendo contrasti per lui inusuali e permettendo di andare al tiro agli avanti di mister Somma cosa che ad esempio l’anno scorso non avrebbe concesso. Ha bisogno di più tempo per carburare e meno male che i compagni di reparto ci mettono spesso una pezza. VOTO: 5.5
CIANCIO: Il Catanzaro attacca spesso e volentieri dalla sua zona di competenza ma lui corre come un matto e tampona le falle che alcuni svarioni difensivi generano. Molto preciso e lucido finchè resta in campo, poi prende una botta alla coscia sinistra che lo mette ko e lo costringe ad uscire, fino ad andare via dallo stadio zoppicando vistosamente. VOTO: 6.5 —> (dal 13′ st) CONTESSA: Stenta ad entrare nel ritmo-gara e va spesso in affanno davanti alla mobilità di Esposito su cui si arrangia alla meno peggio rischiando l’ammonizione in diverse circostanze. Una serata di sofferenza in cui forse accusa psicologicamente l’aver perso la maglia da titolare dopo l’esordio di Melfi. VOTO: 5
MANCOSU: Gioca usando molto il cervello che supplisce alla minore brillantezza dovuta agli impegni così ravvicinati. Si mette a imbastire il gioco del Lecce ogni volta che i salentini devono ripartire e torna a dar man forte alla difesa quando il Catanzaro attacca. Prezioso. VOTO: 6.5
ARRIGONI: Si ritrova spesso e volentieri a dover arginare le folate avversarie stazionando davanti alla linea difensiva giallorossa. Una posizione strategica e fondamentale per garantire alla porta di Bleve una protezione in più. Quel tipo di lavoro gli rende meno facile giocare la palla in avanti a favore degli attaccanti, ma c’è chi supplisce. VOTO: 6.5
LEPORE: La condizione non è ancora al top e lo dimostra faticando più del solito, ricorrendo nella ripresa a bibite energetiche e razioni supplementari di acqua. Però si muove molto e sta prendendo familiarità con il ruolo. Esce esausto. VOTO: 6 —> (dal 24′ st) FIORDILINO: Entra in campo in un momento in cui la sua squadra soffriva per mantenere il gol di vantaggio che aveva fino ad allora. Apporta energie preziose alla manovra salentina, dimostrando carattere nell’andare a farsi trovare sempre pronto a ricevere i passaggi dei compagni ed a chiudere gli spazi che si creavano nella retroguardia leccese. VOTO: 6
TORROMINO: Terza gioia personale di questo fantastico avvio di stagione per l’ex Crotone che non perde il “vizio” di sfornare assist per i compagni di reparto e di andare a rete in bello stile. Fino ad allora aveva cercato la porta con insistenza ma la mira non era stata all’altezza delle sue doti. Il gol segnato a Grandi ricorda quello realizzato da Del Piero nella semifinale dei Mondiali del 2006 contro la Germania. VOTO: 7
CATURANO: Sette gol in quattro partite. Quale attaccante non sognerebbe un ruolino di marcia simile? Lui ci ha preso gusto, ma dietro a tale exploit c’è un lavoro di squadra con i controfiocchi che vede nell’ex Bari (quanti rimpianti da quelle parti…) il finalizzatore principe della manovra leccese. Il primo centro della serata è un vero e proprio capolavoro per gesto tecnico, precisione e fantasia. Si traveste da assist-man in occasione del raddoppio del gemello del gol Torromino e poi si prende con determinazione la responsabilità di calciare il rigore che chiude il match e facendo espellere, per doppia ammonizione, Prestia che lo aveva atterrato da tergo. VOTO: 8 —> (dal 40′ st) PERSANO: Padalino lo manda in campo per concedere a Caturano la meritatissima standing ovation del “Via del Mare”. Dieci minuti per lui ed un paio di palloni non sfruttati a dovere che gli potevano regalare la soddisfazione della marcatura personale. VOTO: S.V.
PACILLI: Ha meno birra in corpo e si vede. Tuttavia si smarca con puntualità ed attende spesso invano di essere servito dai compagni che non sfruttano le praterie che gli ospiti lasciavano dalle sue parti anche perchè sbilanciati in avanti alla ricerca del pareggio. VOTO: 6.5
All. PADALINO: Preferisce godersi i 3 punti ed il primo posto in classifica. E come dargli torto? Sa di avere tra le mani un gruppo eccezionale che può puntare molto in alto, ma non si nasconde certo dietro un dito quando gli si ricordano le sbavature palesate pure con il Catanzaro e che il suo Lecce sarà atteso ogni domenica come l’avversario da battere. Chiedeva ai suoi ragazzi una prova di maturità intesa come capacità di saper dosare le energie in una settimana anomala caratterizzata da tre gare da giocare ed il maltempo che ci ha messo lo zampino nel preparare decentemente la sfida con i calabresi. Risposta positiva e, soprattutto, prima partita senza incassare almeno un gol. Che questo Lecce possa ancora crescere è vero ma già così non è che sia poi tanto male… VOTO: 7.5