Gavino Coradduzza (5)LECCE (di Gavino Coradduzza) – Le due partite tra le due compagini pugliesi hanno assegnato al Foggia la finale conto il Pisa: Il campionato del Lecce finisce al termine di una partita giocata a ritmi inconsueti e arricchita da pregevoli trame di gioco. Tensione alta per questa partita che per entrambe le squadre rappresentava l’ultima opportunità per non perdere il treno che conduce alla serie cadetta. Si va avanti con un sostanziale equilibrio che però non durerà a lungo; Il Foggia conquista molti calci piazzati sulla trequarti e calci d’angolo a ripetizione; segno evidente che gestisce le redini della partita costringendo centrocampisti e difensori giallorossi a qualche fallo di troppo e a salvataggi in angolo. Ma, in sostanza, di veramente pericoloso, non c’è niente. Sotto la spinta di oltre quindicimila tifosi i padroni di casa fanno più gioco o, come spesso si dice, fanno la partita, e con Di Chiara non sfruttano la gigantesca occasione per il vantaggio; in questa occasione è molto bravo Perucchini a “miracolare” in angolo.

Ai giallorossi non resta altro da fare che arginare le folate offensive dell’avversario, ma è il Foggia a menare le danze. Sarno inventa un bel sinistro a giro che sfiora il sette alla destra di Perucchini e si prosegue su questa falsariga. Nel corso dei primi trenta minuti di gioco (era già accaduto, a parte il differente punteggio, al “Via del Mare”…) sono veramente poche le tracce che il Lecce lascia sulla partita pur avendo bisogno di quella incisività che favorisca il recupero dello svantaggio maturato nella partita di andata. Per lunghi tratti si gioca ad una sola porta con i giallorossi impegnatissimi a vanificare le sempre più frequenti scudisciate dei dauni, bilanciate in qualche misura da una palla-gol spedita in curva da Doumbia appostato a qualche metro dalla porta di Narciso. Primo tempo giocato molto bene dal Foggia e giocato secondo necessità dal Lecce che con mestiere ed impegno ha saputo impedire al Foggia di raccogliere il frutto dei suoi eccellenti meccanismi di gioco…
L’avvio di ripresa del Lecce è, se così si può dire, dirompente: cinque minuti ad occupare il campo con un atteggiamento che conforta i circa cinquecento tifosi salentini assiepati nel settore predisposto per gli ospiti. Dopo quei cinque minuti di dominio, due cose diventano però terribilmente fatali per il Lecce: una micidiale ripartenza sulla fascia mancina ed una mirabile cannonata di Riverola sparata da una trentina di metri: il Lecce va sotto… Potrebbe pareggiare il solito Moscardelli se sfruttasse meglio una ghiotta palla costruita dalla rabbiosa reazione di Papini e soci. I padroni di casa abbassano il baricentro a custodia del vantaggio maturato, mentre si alza di qualche metro quello dei giallorossi, che cercano la rimonta offrendo però il fianco alla velocità funambolica di Chiricò il quale, dopo il quarto d’ora, si beve il suo marcatore (Lepore) e pennella per Sarno, felicemente appostato sul secondo palo, una colombella ideale per il raddoppio.
IMG_6538Nelle due partite di play off la squadra di Braglia si è misurata con un’avversaria di indubbie qualità; squadra solida, questo Foggia, matura e ricca tecnicamente… Il gol che accorcia le distanze ad una quindicina di minuti dal 90° consegna una manciata di speranze agli incrollabili tifosi giallorossi; l’arrembaggio finale testimonia la feroce ed inutile voglia di rivalsa della squadra soccombente: voglia smisurata di non lasciare niente di intentato nell’ inseguire quello che sarebbe un vero e proprio miracolo…
La finale sarà però tra Foggia e Pisa; al Lecce spetta in ogni caso l’onore delle armi da parte dei vincitori e l’applauso finale dei propri tifosi, anche se l’obiettivo a lungo inseguito e troppe volte gettato alle ortiche con prestazioni da squadretta di secondo piano non era questo; pazienza… Il campionato dei giallorossi si conclude dunque a Foggia. Che altro aggiungere se non un semplice “buone vacanze… a tutti”?
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