Lecce-AkragasFOGGIA – Quello che ha parlato alla stampa dopo la fine del match tra Foggia e Lecce, è un Piero Braglia amareggiato dall’esito della stagione che si è conclusa con l’ennesima delusione per i tifosi giallorossi. A far rabbia, comunque, è più il match d’andata che quello di ritorno: “Non mi dà fastidio oggi, ma la partita d’andata. Ai ragazzi non posso dire nulla oggi, hanno lottato fino alla fine e la partita poteva anche cambiare. Vorrei rivedere l’atterramento di Moscardelli, ma il rammarico grosso è lì. Gli applausi dei tifosi? Penso che siamo andati anche oltre rispetto a quello che potevamo fare; da quando sono arrivato io, il Lecce è stato un bel gruppo. Sono contento di averli allenati, ma mi dispiace per come è finita. Surraco? Non c’era niente di premeditato, ho detto ai ragazzi che potevo cambiare formazione allo stadio. Sono stato espulso perché ho detto che il secondo gol era in fuorigioco, non era in linea di almeno mezzo metro. Ho detto questa cosa e gli arbitri hanno fatto i bambini. Per le cose serie, poi, si chiudono gli occhi. Foggia un collettivo e Lecce squadra di singoli? Noi potevamo vincere il campionato fino al Matera, poi abbiamo perso quel match e abbiamo fatto fatica nelle restanti partite, rischiando di fallire anche l’approdo ai play-off. Il Lecce aveva un’identità ma sono stati gli episodi a decidere il tutto. Grande rispetto per De Zerbi, è un grande allenatore. Mi auguro che siano i tifosi del Lecce a gioire l’anno prossimo. Il mio futuro dipende dalla società. A me di Piero Braglia non me ne frega niente…

Commenti

1 commento

  1. Vorrei chiedere allo scienziato (Braglia): ma Curiale è veramente cchiu fiaccu te Sowe, Doumbia & company? Chissà se arriverà mai una risposta dallo scienziato.

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