LECCE – Con loro non c’è mai da stare tranquilli, se avranno anche solo un metro quadrato di campo libero aspettatevi di tutto. Sono i paladini dell’inventiva, maestri del dribbling e scudieri della giocata: Juan Surraco per il Lecce e Vincenzo Sarno per il Foggia. Pronti a sprigionare il loro estro in una partita che, se si dovesse presentare equilibrata e contratta come le forze in campo e l’importanza della posta fanno immaginare, avrà in loro gli unici interpreti capaci di risolverla in un senso o nell’altro. Il come è tutto da scoprire, perchè le due ali fanno proprio dell’imprevedibilità e dell’impossibilità il loro miglior pregio. Eccoli a confronto in una sfida nella sfida per caratteristiche tecniche, disposizione tattica e colpi migliori.

foggia sarno SARNO – Partiamo dagli aspetti meno ovvi per descrivere le doti del minuto e scattante laterale foggiano, che nonostante i 167 centimetri di altezza ha nel colpo di testa un buon fondamentale. Prima del gol nella gara contro l’Alessandria, sbloccata proprio da una sua deviazione aerea, era andato a segno allo stesso modo contro Siena e Cittadella, per un totale di tre inzuccate vincenti nelle ultime 4 marcature. Ha un ruolo di assoluta centralità nel gioco di mister De Zerbi, tanto da essere entrato in 23 delle reti realizzati dai rossoneri: 13 volte con un assist, 10 con un gol. Un giocatore così completo da andare in doppia cifra di assist e gol (record ineguagliato da diversi anni anche in Serie A) rappresenterebbe un pericolo costante per qualsiasi difesa e questo lo avrà ben inteso mister Braglia nel preparare le adeguate contromisure. Poco però si potrà fare per evitare quella che è ormai risaputa essere la sua dote migliore: il calcio di punizione diretto. Su calcio da fermo quest’anno ha già realizzato tre gol, tra cui quello contro il Lecce nel 4-0 della gara di andata, che nel suo personale conto coi salentini si aggiunge alla realizzazione del dicembre 2014, quando con una precisa parabola all’incrocio sbloccò il match a pochi minuti dalla fine (Foggia-Lecce 2-0).

Juan SurracoSURRACO – Se Sarno a 28 anni può dirsi arrivato a consacrazione, il termine più adatto per descrivere la parabola di Juan Surraco è riscatto. Il fantasista uruguaiano era arrivato a Lecce in estate con i titoli di ruota di scorta nelle fila di Antonino Asta, per poter essere ufficialmente arruolato soltanto negli ultimi giorni di mercato e dopo un lungo periodo di prova. I dubbi sulle sue condizioni fisiche, legittimati dalle precedenti esperienze-fantasma con Livorno e El Tanque Sisley, sono stati però prontamente smentiti dal campo, che l’ha visto ampiamente protagonista non solo in qualità di assist-man ma anche dal punto di vista realizzativo. Spesso costretto a combattere con l’irruenza di avversarsi che trovano in maniere violenti e fallose il solo modo per fermarlo, il Surraco dal dribbling facile ha realizzato ben 6 gol in questa stagione, eguagliando il suo record personale conseguito a Livorno nella stagione 2010/’11. Oltre alla tecnica sopraffina e un tiro potente alla distanza (chiedere a Casertana e Cosenza quando venute al “Via del Mare”), tra le doti più apprezzate da mister Braglia c’è la duttilità tattica: il fatto di poter giocare come ala destra, sinistra, o come trequartista dietro le due punte offre diverse soluzioni di gioco al tecnico maremmano, anche a partita in corso.

 

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