Gavino Coradduzza Vacanze 2011 SardegnaLECCE (di Gavino Coradduzza) – Non c’erano alternative alla conquista dei tre punti; non contava il tipo di avversario, nè cosa stessero combinando le rivali dirette; era necessario vincere questa partita contro la Paganese ed il Lecce ha portato a casa l’unico risultato ancora utile per andare avanti… Ha vinto con una saetta di Giuseppe De Feudis, imprendibile per qualunque portiere. La cornice di pubblico era quella dei momenti in cui la delusione fa breccia sull’entusiasmo: presenti 8.700 spettatori, ma con l’intera Curva Nord coralmente decisa, come al solito, a non lesinare l’incitamento alla squadra di casa…

I giallorossi si muovono con buona attenzione badando con cura a non offrire il fianco al possibile contropiede dell’avversario e cercando di insidiare la porta di Marruocco (uscirà per infortunio) sfruttrando le percussioni esterne di un Checco Lepore ancora in gran spolvero e le conclusioni a rete di Caturano e Curiale. Surraco giostra tra le linee. Quando la Paganese mette il naso in area leccese si rende necessario un colpo di reni di gran pregio da parte di Marco Bleve: straordinaria deviazione in angolo, la sua; ma non gli era stato da meno Marruocco qualche minuto prima uscendo a valanga sui piedi di Davis Curiale lanciato a rete. La partita è dunque tutt’altro che monotona e neanche monocorde; in casa giallorossa si fa sempre più pressante la necessità di sbloccare il risultato anche perchè le notizie di radio-tifo informano che Benevento e Casertana sono in vantaggio… Il Lecce macina gioco, crea anche ghiotte occasioni continuando però a scontare il calo di lucidità e di brillantezza in area avversaria; cresce anche il nervosismo e con esso il gioco falloso che un accondiscendente arbitraggio non intende arginare… Volano i cartellini gialli ma molti sono gli interventi degni di sanzione che passano indisturbati sotto gli occhi del direttore di gara…
De Feudis contrasto PaganeseA far quadrare finalmente i conti in casa leccese ci pensa Peppino De Feudis che si avventa su una palla pulita e, da una trentina di metri, spolvera la ragnatela che solitamente si forma sul sette della porta. Ma l’espulsione di Ciccio Cosenza complica i piani di Braglia (in tribuna, anch’egli nel frattempo espulso…) perchè ora la Paganese fiuta la favorevole circostanza dell’uomo in più. E qui viene fuori il carattere del Lecce: arcigno su ogni palla, votato al sacrificio, fortemente deciso a non mollare. Vero è che in molti casi la freschezza dei campani si fa preferire; sono spesso i primi ad arrivare sulle “palle morte”, nei contrasti fanno valere le maniere forti, ma il Lecce si affida alle proprie geometrie, ad un inesauribile Lepore che continua a confezionare cross al bacio su cui, però, Curiale si spegne progressivamente… La classifica insomma ritorna a sorridere, il secondo posto è riconquistato, ma da questo momento in poi nessuno si occuperà più di Lecce-Paganese; incombe un Benevento-Lecce che vale tutto un campionato: sarà una settimana di pensieri, non di ricordi!
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