Checco Lepore fore de capuLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Quando il momento non è dei migliori chi ci mette la faccia è sempre lui, il “core te Lecce“, ossia Checco Lepore. La squadra giallorossa è reduce da un aprile in cui ha scialacquato quanto di buono messo in cascina nei mesi precedenti ed è crollato proprio sul più bello, lasciando nell’ambiente leccese l’amaro in bocca, un senso di disorientamento e un certo timore per il finale di stagione in cui Papini e compagni devono guardarsi realmente alle spalle se non vogliono vanificare un’annata, fallendo anche l’approdo ai play-off.

Tutti argomenti che nella sala stampa “Sergio Vantaggiato” dello stadio “Via del Mare” il centrocampista affronta senza usare giri di parole e rassicurando sulla voglia che il gruppo continua ad avere: “Mancano tre partite ed il nostro obiettivo è fare 9 punti, poi si vedrà a che punto ci saremo piazzati. È importante cercare di finire secondi per godere del vantaggio di giocare la prima gara secca in casa. Ma prima pensiamo alla Paganese poi, eventualmente, ai play-off”.

Sulla possibile stanchezza di qualche elemento che magari avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato, Lepore è schietto: “Quando ci vuole, è utile dare il cambio a chi magari è calato. Abbiamo fatto un rincorsa lunga ed un calo ci può stare. Un calo che reputo mentalmente figlio della sconfitta interna col Matera che ci ha appesantito le gambe. Aggiungerei anche le aspettative che si sono venute a creare quando eravamo primi o secondi e che hanno influito, ma sfido chiunque a dire che non avrebbe firmato per essere dove siamo oggi al momento dell’arrivo a Lecce del mister”.

In carriera i play-off li ha giocati solo una volta, quando militava nel Real Vicenza e dove, giocando da attaccante esterno, segnò 15 gol in 20 partite: “Eravamo in D e raggiungemmo le semifinali che però garantivano il ripescaggio in Lega Pro come poi infatti accadde”.

Sul perché alcuni suoi compagni abbiamo affermato che giocare contro squadre senza ambizioni sia più difficile che affrontare chi deve ancora raggiungere un traguardo, Lepore osserva: “Credo sia vero. Sono spensierate e non hanno nulla da perdere, non hanno pressioni e gli viene tutto più facile, ma noi o con la Paganese, o col Benevento, dobbiamo scendere in campo sempre alla stessa maniera”.

lepore ultràNon poteva mancare la domanda sulla presunta mancata esultanza di alcuni giocatori giallorossi dopo il rigore segnato da Lepore a Messina: “Ne ho sentite tante… Escludo assolutissimamente che ci siano problemi tra di noi. Siamo tutti uniti, adesso più di prima: dal presidente, fino a chi pulisce gli spogliatoi. Non sono accorsi tutti al richiamo di Moscardelli perché faceva davvero caldo e da lontano mi hanno lo stesso fatto i complimenti e si sono scusati per non essere venuti a festeggiare il vantaggio proprio per la stanchezza che provavano”.

Alla domanda su che clima si attenda sabato al “Via del Mare dopo il periodo-no del Lecce, lui che è leccese verace e conosce l’ambiente facile alla depressione nei momenti bui ed all’esaltazione quando le cose girano per il verso giusto, Lepore attacca: “So che i 10.000 che ci sono sempre stati finora sono con noi e ci sosterranno fino alla fine. Agli altri 1.000 che magari vengono per contestare io dico che sarebbe più bello fossero in 30.000, almeno ci sarebbe più gusto a sentirli e reagire sul campo. E poi, se se ne restano a casa è pure meglio!”

Piero Braglia ha spronato, più che strigliato la sua squadra: “Sì, il mister ha detto poche cose ieri alla ripresa. Servirà stare uniti e dare non più il 100% che non è bastato, ma il 150% evidentemente”.

Infine, un giudizio sulla corsa alla promozione diretta in B della quale il Lecce potrebbe essere arbitro: “Ora se la giocheranno Benevento e Foggia, ma io considero favorito il Benevento perché è primo in classifica”.

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