LECCE – Dopo l’introduzione del decreto legislativo numero 6 del 12 gennaio scorso con il quale si fa divieto di fumare anche all’esterno e nelle vicinanze dei nosocomi, l’ufficio tecnico dell’ospedale “Vito Fazzi” ha fatto affiggere i cartelli di divieto, con riferimento alla direttiva europea che l’Italia ha recepito.
Ma c’è dell’altro. Ha anche provveduto a ritirare i portacenere sparsi in ogni zona esterna all’ospedale del capoluogo salentino. A questo punto, i fumatori incalliti che vanno a trovare il parente ricoverato al “Fazzi”, non trovando più il posacenere sul balcone dove sono soliti andare a fumare, si sentono autorizzati a buttare le cicche per terra, sul terrazzino del reparto. A queste persone non passa minimamente per la mente che il divieto impone di non fumare per quella mezz’ora di visita al familiare malato. Perciò accade che i mozziconi di sigarette si accumulino sul ballatoio e, trasportati dall’acqua piovana, vadano ad intasare le canaline di scolo. Il risultato è che il balcone spesso finisce con l’allagarsi.
Dunque resta aperto il quesito su che cosa fare. E si tratta di un vero e proprio rompicapo per l’Ufficio tecnico dell’ospedale più grande del Salento. È difficile, infatti, riuscire a far cambiare abitudini, tra l’altro nocive e malsane per se stessi e per chi si trova nei paraggi di un fumatore, a chi vuole continuare ad agire badando esclusivamente ai propri vizi.