LECCE – La squalifica di Filippo Perucchini per recidiva in ammonizione ha aperto la via al debutto stagionale di Marco Bleve, (non più) portierino leccese, in Lega Pro da tre anni, quattro se si considerano anche le frequenti panchine nelle fasi finali del campionato 2012-13 (quello di Lecce-Carpi), nonostante la carta d’identità reciti ancora 1995 alla voce “anno di nascita”. Il ragazzo nato a San Cesario ha sposato in estate la causa giallorossa, deciso ad esprimersi, o a provare quantomeno a farlo, ancora una volta con la maglia della squadra della sua città. Per Bleve, leccese delle Casermette, quella ad Ischia potrebbe essere la sesta presenza con il Lecce. Eppure il debutto fu di quelli da incubo. La prima presenza in campionato è datata 22 settembre 2013, Lecce-Catanzaro 1-2, il tramonto della breve storia di Francesco Moriero sulla panchina del Lecce. Non convinto da Perucchini, Checco Moriero lanciò tra i pali l’allora 18enne, forse non sicuro nell’uscita abbozzata soltanto in occasione dello 0-1 ospite. Quell’anno seguirono poi le apparizioni, più dolci, di Ascoli (2-5 in trasferta) e in casa col Viareggio (tranquillo 3-0). La crescita di Bleve, però, si è concretizzata nella stagione successiva, a sua volta teatro delle altre 2 presenze, in Coppa Italia contro Foligno (vittoria per 5-0 nel primo turno) e Spezia (1-0 al “Picco” ed eliminazione). Il passaggio in prestito al Martina Franca dette all’estremo difensore la giusta vetrina e le giuste responsabilità. In Valle d’Itria, Bleve è stato protagonista della salvezza dello scorso anno, condita con tantissime prove da 7 in pagella, su tutte quella del “Via del Mare”, quando negò più volte la gioia del pareggio a Bogliacino e compagni e condannò i giallorossi ad una tra le più cocenti sconfitte in Lega Pro. Quest’anno la decisione di rimanere a Lecce, nonostante le gerarchie iniziali di mister Asta lo relegassero al terzo posto dopo Benassi e Perucchini. L’incrinarsi dei rapporti tra l’ex Arezzo e la piazza leccese hanno portato Bleve a vestire in pianta stabile la maglia numero 12. Dopo tante panchine e tanto impegno quotidiano in allenamento, c’è la chance per far vedere ancora una volta le abilità. Il ragazzo è già pronto.
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