LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Il Lecce ha giocato probabilmente la sua migliore partita in trasferta della stagione, ma con un piccolo, grande rammarico: è durata solo 45 minuti, i primi. Poi, una ripresa sonnolenta e senza la minima emozione, in cui il Catania ed i giallorossi hanno preferito non farsi del male e portare a casa un punto che muove la classifica, ma si presta ad alcune considerazioni doverose in casa salentina, soprattutto in vista dell’attesissimo derby di sabato prossimo al “Via del Mare” contro il Foggia.
In primo luogo, è la formazione di Braglia a poter recriminare per lo 0-0 finale visto il calcio di rigore fallito da Moscardelli in avvio di match e l’incrocio dei pali colto dallo stesso attaccante sul finire della prima frazione di gioco su colpo di testa. Nel mezzo una bella gara, giocata a viso aperto da entrambe le squadre, con occasioni anche per gli etnei ma sulle quali Perucchini si è confermato portiere di altissima caratura. Peccato che l’andamento dell’incontro non sia stato lo stesso per tutti e 90 i minuti di gioco.
I padroni di casa avevano l’obbligo morale dettato da condizioni ambientali “anomale” di provare a fare lo sgambetto all’11 salentino per diverse ragioni: tifoseria inviperita contro la dirigenza per le note vicende legate agli scandali del calcioscommesse in cui è coinvolto il presidente Antonino Pulvirenti, il gemellaggio Lecce-Palermo, cui fa da contraltare l’amicizia tra Catania e Bari, una classifica che in caso di sconfitta si sarebbe fatta preoccupante. Tutti ingredienti che han fatto del big match dello stadio “Massimino” uno spettacolo di altra categoria ma… a durata limitata.
Il Lecce aveva l’opportunità di issarsi in vetta alla classifica in caso di successo e di guardare agli impegni delle altre dirette avversarie con massima serenità. Sempe aspettando la sfida-verità con il Foggia, che giocherà solo domani sera col Matera. Così non è stato ed è un peccato non aver dato il colpo di grazia ad un Catania che nel secondo tempo non ne aveva più e pareva ormai sull’orlo del baratro.
Resta il ragguardevole filotto di 12 risultati utili consecutivi che Braglia si tiene ben stretto e ostenta orgoglioso a chi storce il naso davanti alla “pareggite” da trasferta che caratterizza il suo Lecce. Il fattore-campo che fa dei giallorossi una corazzata però ora dovrà essere sfruttato perché solo in caso di vittoria sui “satanelli” il futuro si manterrebbe aperto ad ogni possibilità.