NARDÒ- Una stagione in emergenza costante a tentare di costruire uno scacchiere con le pedine rimaste. Mister Nicola Ragno si prepara alla trasferta di Isola del Liri dove un Nardò falcidiato dalle squalifiche proverà a tornare alla vittoria esterna: “Qualcuno si adatterà – afferma l’allenatore granata – può essere qualche uomo difensivo o anche qualche esterno. Montinaro, ad esempio, è stato provato in quel ruolo a Torrecuso ed ha fatto bene. È chiaro che, in base al modulo, dovremo cercare di mettere in campo anche uomini capaci di adattarsi agli avversari. Più arrabbiato o più sconfortato per le espulsioni? A metà. I rossi ‘di protesta’ – continua Ragno – non li accetto, mi riferisco soprattutto a quelli rimediati da Prinari e Vicedomini. L’ingenuità di Gigante, sanzionata con il secondo giallo, ci stava. Un po’ meno quello di Oretti. Non mi aspettavo le tre giornate a Vicedomini e le due a Prinari, io non ho sentito nulla da parte del ragazzo. Non ci fasciamo la testa. Ritengo che chi va in campo debba dare il massimo. È rientrato Martinez in rosa, un giocatore che ci darà una grossa mano fino alla fine del campionato”.
La rosa ridotta all’osso caratterizzerà la partita di Isola Liri. Oltre agli squalificati Oretti, Prinari, Gigante e Vicedomini mancherà l’infortunato Romeo. Anche Rescio, uscito malconcio dalla partita con la Virtus Francavilla, non dovrebbe far parte del match, al contrario dei recuperati Caporale e Palmisano. La situazione non spaventa il trainer molfettese: “Andremo per vincere, ho visto un gruppo motivato, per niente depresso. Questo mi fa ben sperare per domenica. La squadra ha risposto a queste emergenze, in più non mi sono mai capitati tanti infortuni. Cinque assenze contemporanee a centrocampo capitano una volta ogni vent’anni ma bisogna pensare positivo. In più, non ho mai avuto tutte le punte disponibili insieme. Loro sanno quello che voglio, ho verificato, assieme a Pasquale De Candia, che non ho mai potuto schierare per due turni la stessa formazione. Eppure siamo la squadra meno battuta, con la migliore difesa. Qualcosa, sul piano degli equilibri, bisogna pagarla”.
La prestazione fornita contro la capolista deve rappresentare il giusto atteggiamento da mostrare in terra laziale contro un avversario da prendere con le pinze: “Bisogna ripartire dalla prova con la Virtus Francavilla, a volte non si accettano alcune prestazioni, alludo a Bisceglie, ma in casa stiamo facendo benissimo. È una squadra che fa belle partite. L’avversario? Loro hanno cambiato poco, giocano col 4-3-1-2, all’andata venne qui da prima in classifica, aveva 9 punti in tre partite e, nonostante la sconfitta, l’ho vista bene. Hanno avuto una flessione causata dalla crisi economica, sono stati messi inizialmente in lista di svincolo e poi sono tornati disponibili. Mi piace molto Giglio, la loro punta, e anche il trequartista Raffaele Poziello, fratello del difensore centrale Ciro Poziello, sono elementi da temere insieme a Lucchese, calciatore che ha fatto il professionismo. Hanno l’obiettivo di salvarsi e lo stanno raggiungendo. L’unica pecca è il loro campo, ridotto male, proveremo ad adattarci in qualche modo”.
Quello del terreno di gioco è un problema anche in casa: “Un’altra cosa negativa è stata rappresentata dal nostro campo, tornato nelle stesse condizioni di inizio campionato. C’è rammarico perché noi proviamo sempre a giocare e, nonostante i sacrifici fatti nell’allenarci su un terreno sintetico e più piccolo, ora siamo al punto di partenza. Siamo intelligenti, dobbiamo vedere se cercare altre soluzioni”.