RIETI (di Pierpaolo Sergio) – Il girone d’andata del campionato 2015/2016 del Lecce si chiude con pagelle agrodolci, figlie del pareggio per 1-1 sul campo della fanalino di coda Lupa Castelli Romani e lascia non poco amaro in bocca a tecnico, giocatori, società e tifosi che speravano di aprire il nuovo anno solare con un successo che rilanciasse i giallorossi in classifica. I salentini hanno invece sofferto un terreno di gioco in pessime condizioni, la gran voglia di non cedere le armi dei padroni di casa e la scarsa vena di alcuni interpreti che hanno concesso fin troppo agli avversari bravi a sfruttare l’ultima occasione per acciuffare un punticino che farà sì morale, ma che alla classifica di entrambe pare servire davvero a poco. Sul banco degli imputati finisce mister Piero Braglia che non schiera una formazione convincente nel primo tempo, salvo poi fare ammenda e cambiare nella ripresa ma l’impresa stavolta resta incompiuta. Buono e sfortunato l’esordio in maglia leccese di Sasà Caturano che prima segna il gol del vantaggio e poi s’infortuna.
- PERUCCHINI: La voglia di mettersi in mostra degli attaccanti laziali gli crea qualche apprensione, soprattutto nel primo tempo, in cui i padroni di casa si sono resi maggiormente pericolosi rispetto al Lecce. Nelle occasioni in cui è chiamato in causa si fa comunque trovare sempre pronto e reattivo; incolpevole sul gol incassato nel finale. VOTO: 6
- LEPORE: Con l’impiego nel ruolo di terzino destro le sua sgroppate lungo la fascia sono molto meno ficcanti e lucide. La sua esperienza ed il suo dinamismo meglio si esprimono se schierato a centrocampo, suo habitat più congeniale e lo dimostra nel secondo tempo, agendo più in scioltezza e partecipando alle azioni d’attacco. VOTO: 6-
- LEGITTIMO: Poche discese lungo l’out mancino e sorveglianza senza affanni della propria zona d’azione. Una prestazione senza acuti e senza sbavature che però valorizza con una ripresa in cui salva una rete quasi fatta entrando in scivolta sull’avversario pronto a calciare in porta e chiudendo tutti i varchi in cui può intervenire. VOTO: 7
- PAPINI: Le pessime condizioni del terreno di gioco sembravano adatte ad un calciatore con le sue doti da gladiatore. Invece i giovanotti tutto ardore della Lupa Castelli hanno creato non pochi grattacapi al capitano giallorosso, spesso imbrigliato nella fitta rete di centrocampisti avversari che non davano il tempo di ragionare sul più giusto passaggio da fare. Anche oggi si becca la solita ammonizione. VOTO: 5.5 ——— (dal 67′) DE FEUDIS: Fin dal suo ingresso sul terreno di gioco si domostra uno dei pochi che prova a verticalizzare la manovra del Lecce e non a limitarsi allo snervante titic-titoc in orizzantale. VOTO: 6
- FREDDI: Il più reattivo della retroguardia salentina perlarghi tratti. Si fa vedere anche in attacco dove, nel primo tempo, su colpo di testa impegna il portiere della Lupa in una provvidenziale deviazione oltre la traversa. Va in affanno negli ultimi minuti del match in cui non trova il tempo di chiudere la conclusione a botta sicura che vale l’1-1 finale. VOTO: 5.5
- ABRUZZESE: Per tutta la gara i padroni di casa provano a complicare i piani del Lecce aggredendo il portatore di palla e lui, che predilige impostare dalle retrovie, spesso palesa impacci e svarioni che potevano costare cari alla squadra leccese. da una sua deviazione di coscia nasce l’occasione del pareggio laziale che lascia il Lecce con un pugno di mosche in mano. VOTO: 5
- VECSEI: Altra prestazione da “pesce fuor d’acqua”. Prova a gironzolare lungo la trequarti avversaria ma con scarsi risultati. Anche l’intesa con Lepore non è da ricordare, con la manovra giallorossa che stenta a decollare e trovare giocate in grado di mandare in tilt la retroguardia locale. Nella seconda frazione prova a farsi vedere con maggior frequenza ma senza risultati apprezzabili. VOTO: 5
- SALVI: Il migliore tra le fila dei salentini. Lotta su ogni pallone e prova a travestirsi anche da assist-man nella giornata in cui mancava Surraco e Papini ha sofferto la marcatura stretta degli avversari. VOTO: 6.5
- MOSCARDELLI: Un gol lo segnerebbe pure nell’unico tiro vero in porta di tutto il primo tempo, ma era in fuorigioco… Poi si perde nei soliti mille tocchi senza costrutto che lo portano a perdere palla e pazienza. VOTO: 5 ——— (dal 59′) CATURANO: All’esordio con la maglia giallorossa, trova la rete che poteva significare davvero tanto per la sua nuova squadra, ma anche l’inopinato infortunio sul secondo pallone toccato e che stava per regalare a lui ed al Lecce lo 0-2 che avrebbe chiuso la contesa. Esce e lascia in inferiorità i compagni; la speranza è che non si tratti di stiramento, altrimenti starebbe fuori a lungo. VOTO: 6.5
- CARROZZA: Dura solo un tempo la sua apparizione allo stadio “Scopigno”. Gioca per il forfait di Doumbia ma non convince neppure stavolta. Braglia lo lascia nell’intervallo negli spogliatoi. VOTO: 4.5 ——— (dal 46′) LIVIERO: Torna a fare un’apparizione in prima squadra dopo tempo immemore e si fa apprezzare per lo spirito giusto con cui entra in partita. Da un suo calcio d’angolo nasce la rete di Caturano, ma in generale dà una più netta fisionomia alla formazione giallorossa. VOTO: 6.5
- CURIALE: Servito poco e male non lascia tracce di sè nella prima frazione di gioco. Uscito Moscardelli ed infortunatosi Caturano, prova a caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco ma senza risultati apprezzabili. VOTO: 5
All. PIERO BRAGLIA: Nel giorno del suo compleanno, il tecnico toscano ha più dubbi che candeline da spegnere sulla sua torta. Resta un mistero la formazione mandata in campo all’inizio. La stessa situazione che si visse lo scorso 20 dicembre contro il Benevento: un’intera frazione di gioco sprecata con scelte poco felici e poi l’inversione di marcia con i giusti innesti. Stavolta l’impresa resta però incompiuta ed il Lecce può solo mangiarsi le mani per l’ennesima occasione non sfruttata contro squadre di bassa classifica. VOTO: 5-