LECCE – È tornata al suo posto l’inferriata “fallica” della finestra del civico 22 di via Palmieri, a Lecce. Il geometra Pippo Scordo del Nucleo di Vigilanza del Settore Urbanistico Comunale aveva già predisposto gli atti inerenti il ripristino dello stato originario dei luoghi e aveva poi provveduto alla notifica, ma a quanto pare non ce n’era più bisogno. La famosa grata, che sarebbe stata celebrata da Vittorio Bodini in una sua poesia e tappa “obbligata” nei tour dei turisti di tutto il mondo alla scoperta della Lecce segreta, è tornata questa mattina ad essere meta dei visitatori del centro storico placando, d’un tratto, ogni polemica.
“Al di là del fatto che esistono regole precise da rispettare per quanti intendono operare interventi di questo genere nel centro storico come, ad esempio, gli obblighi inerenti il testo unico e i regolamenti comunali – ha comunicato Andrea Guido, Assessore alle Politiche Ambientali del Comune – mi fa piacere rilevare come la faccenda della grata fallica abbia coinvolto un po’ tutti i leccesi che, come me, hanno a cuore ogni leggenda e ogni storia nata tra le vie del borgo antico. Anche esse fanno parte del nostro patrimonio storico culturale e per questo motivo sono convinto che occorre salvaguardare ogni cosa che possa testimoniarle e tramandarle nel tempo, ivi compresa la grata di Via Palmieri. Molti in città giurano che la casa di tolleranza sia stata attiva fino al 1958, entrata in vigore della Legge Merlin ma, anche se così non fosse, il simbolo fallico lo possiamo ritrovare anche su altri monumenti e questo deve farci ricordare che, al di là dell’iconografia contemporanea, questo segno porta con sé altri significati e positivi auspici come la fertilità e la buona sorte e che, per alcune civiltà del passato, il fallo era considerato un vero e proprio amuleto contro invidia e malocchio. Mi fa davvero piacere che i residenti del civico 22 abbiano deciso di rimettere al suo posto la grata prima ancora che fosse notificato qualsiasi provvedimento da parte degli organi competenti”.
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