Pagelle (2)LECCE – Le pagelle del derby Lecce-Monopoli vedono in gran spolvero il difensore Ciccio Cosenza, autentica roccia della retroguardia giallorossa. Insieme a lui, menzione speciale merita anche il bomber Davide Moscardelli, autore del gol-partita che ha regalato al Lecce la terza vittoria di fila dall’arrivo di mister Piero Braglia sulla panchina salentina, oltre a quella ottenuta in Coppa Italia di categoria contro il Matera. In affanno Davis Curiale, ancora lontano da uno stato di forma ideale, ma su cui il tecnico dichiaratamente punta molto.

1. PERUCCHINI: Alcuni interventi di routine giusto per scaldarsi i muscoli e poco più. Ha però sulla coscienza un paio di uscite a vuoto che potevano costare molto caro al Lecce. VOTO: 5.5

2. LEPORE: Solita prova di grande voglia e sacrificio non sempre accompagnati dalla necessaria lucidità. Si propone in avanti finché ha fiato, poi cala e bada più che altro a limitare le velleitarie incursioni degli avversari alla ricerca del gol che poteva valere il pareggio. VOTO: 6

3. LEGITTIMO: Gran bel primo tempo, come molti dei suoi compagni. Uno stantuffo lungo la fascia sinistra ed una condizione psicofisica che cresce col passare delle settimane. In difesa sbroglia alcune situazioni potenzialmente pericolose poi va in apnea fino al triplice fischio finale. VOTO: 6.5

4. VECSEI: Inizia una partita da titolare e già questa potrebbe essere una notizia. Prezioso tatticamente ed intelligente quando ha la palla tra i piedi, togliergliela non è facile per nessuno. Prova anche la via della rete dapprima con un tocco di misura dal limite dell’area che però manca di fortuna a Pisseri battuto poi, nella ripresa, su fulminea ripartenza in coppia con Doumbia ma il suo tiro viene neutralizzato dal numero uno biancoverde. Esce stremato ma avendo dato tutto. VOTO: 6.5 ——— (dal 41′ s.t.) CARROZZA: S.V.

5. COSENZA: Il migliore in campo, un autentico gladiatore. Dalle sue parti non si passa nemmeno su di un carrarmato. Monta una guardia feroce ed arcigna sugli attaccanti monopolitani e lascia solo le briciole a chi graviti nella sua zona di competenza. Ottimi anticipi, perentori stacchi di testa ed una grande lucidità nel guidare la retroguardia giallorossa che, gara dopo gara, si fa sempre più impenetrabile. VOTO: 7

6. GIGLI: Patisce qualche iniziale affanno nei duelli aerei con gli avanti ospiti, poi si riprende e concorre a mantenere inviolata la porta di Perucchini con una prestazione in linea con le recenti uscite. VOTO: 6

7. DOUMBIA: Nel primo tempo fa ammattire la difesa dei “gabbiani” con serpentine e scambi a tutta velocità sull’out destro. Poi, complice la stanchezza ed un terreno di gioco in non perfette condizioni, alza il piede dall’acceleratore e prova a mettere in ansia la difesa degli uomini di mister Tangorra con ripartenze rapide come quella in cui serve un assist perfetto a Vècsei in una velocissima azione che poteva chiudere la contesa sul 2-0. VOTO: 6 

8. PAPINI: La diga davanti alla linea di difesa tiene e regge all’urto (non troppo impetuoso…) di un Monopoli alla ricerca del pareggio. Quando c’è da stringere i denti e badare al sodo sul capitano si può sempre contare. VOTO: 6

9. MOSCARDELLI: Meriterebbe un bel “10” solo per la magistrale punizione calciata di sinistro che beffa barriera e Pisseri. Ad abbassargli la media c’è però uno stato di forma ancora lacunoso visto che è al rientro dal secondo infortunio stagionale. Il bomber sa comunque soffrire e lottare come piace a Braglia che ha grande stima di lui e lo lascia in campo fino all’83° consapevole della minaccia che rappresenta per l’11 barese. VOTO: 6.5 ——— (dal 38′ s.t.) DIOP: S.V.

10. DE FEUDIS: Taglia e cuce in mezzo al campo dove recupera un numero impressionante di palloni. La cura-Braglia sembra aver giovato anche all’esperto centrocampista ex Cesena che sta crescendo in termini di condizione e personalità dopo un’iniziale e fisiologica fase di ambientamento. VOTO: 6

11. CURIALE: Anche stavolta sarebbe da “non pervenuto”. Ha sul destro una palla che meritava di essere solo mandata in fondo al sacco se calciata da ottima posizione da un attaccante abituato a dare del tu alla sfera, invece la svirgola e la manda verso la bandierina del calcio d’angolo… Più in generale, non azzecca uno stop, non vince un contrasto ed appare vittima di un sortilegio che gli impedisce di far vedere il miglior Curiale. I tifosi mugugnano, ma il mister se lo coccola consapevole del ruolo che potrà ritagliarsi a patto di scrollarsi di dosso quell’apatia e quell’aria da “sfigato” che caratterizzano questa fase della sua stagione. VOTO: 5 ——— (dal 16′ s.t.) ABRUZZESE: Mezz’ora e passa di gioco per una pedina che Braglia dimostra di tenere in grande considerazione. Con il suo ingresso in campo il Lecce si schiera dapprima a 3 uomini in difesa, ma poi è rapido ed inevitabile il passaggio ad una linea a 5 elementi che spegne le speranze di gloria dei biancoverdi. Bentornato. VOTO: 6

All. BRAGLIA: Vincere senza convincere e segnando col contagocce? Perché no se si portano i 3 punti a casa e si inanella la terza vittoria di fila, più un’altra in Coppa infrasettimanale? Il morale non può che crescere, così come l’autostima di molti suoi calciatori apparsi rivitalizzati dal suo arrivo sulla panchina leccese. Ad onor del vero, va detto che il brusco calo di rendimento tra i primi ed i secondi tempi non lascia del tutto sereni, ma non osiamo pensare cosa potrebbe fare questa squadra quando inizierà ad avere nelle gambe sufficiente benzina per quasi tutti i 90 minuti. VOTO: 6.5

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