Gavino Coradduzza (5)LECCE (di Gavino Coradduzza) – “Espugnata la roccaforte di Melfi!” Detto così si tratta semplicemente di una perifrasi riassuntiva che, senza dubbio, lubrifica ulteriormente il mozzo della ruota che ha preso a girare nella giusta direzione. Andare per il sottile, fare cioè le pulci a questo secondo consecutivo successo di Braglia e dei suoi uomini non sarebbe esercizio del tutto inutile, anzi, la attenta rilettura delle screpolature ancora evidenti (lo dice anche Braglia, dunque…) giova sempre e comunque alle necessarie limature.

Prima, però, è necessario soffermarsi su tre aspetti, o particolari, di segno assolutamente positivo:
  1. LEPORE: il suo destro, pulito, disciplinato nella traiettoria e letale per il portiere è una vera e propria gemma calcistica, un colpo di qualità sopraffina; quando Checco è in stato di grazia, dal suo cilindro escono numeri di calcio alto: non è azzardato affermare che già il tentare quella giocata dà la misura della sua raggiunta sicurezza nei propri mezzi. Bravo Checco!
  2. PAPINI: i puristi del calcio (siamo in tanti, mi ci includo anche io) hanno sempre preferito i Rivera, Suarez, Sivori, Platini ai vari Furino, Gattuso, Benetti, Enzo Lodetti o Bagni; ogni tanto bisognerebbe chiedersi cosa avrebbero fatto i primi senza il supporto dei secondi, di quei lavoratori oscuri ed instancabili del centrocampo. Nella complessiva economia di una squadra, i cosiddetti portatori d’acqua che alcuni chiamano impropriamente gregari, invece risultano sovente decisivi; proprio come molto spesso capita al capitano Papini.
  3. IL PRIMO TEMPO: il primo tempo del Lecce è da perdono eucaristico, ma non da assoluzione; però c’è un secondo tempo che sta a dimostrare la complessiva condizione della squadra (in costante crescendo) e la capacità di leggere la situazione in campo apportando piccoli, quasi invisibili, correttivi.
Partita complessivamente mediocre, ma illuminata, come si è detto, dal gol di Lepore e da talune finezze. Quel che conta maggiormente è, ovviamente, la corsa verso le sfere alte della classifica! Tutto il resto è un bel parlare o…  poco più! 
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